Calesso "stana" il Carroccio: «Si lamenta ed era allineato»

Domenica 20 Aprile 2014
TREVISO - (pcal) «Zaia ha poco da dire di stare attenti, di voler vedere le carte della Fondazione. Per anni la Lega, governando Comune e Provincia, ha avuto la possibilità di intervenire sulle scelte dei componenti del consiglio di Fondazione e quindi di controllare. Ma non l'ha fatto».
Luigi Calesso (Impegno Civile) sottolinea un aspetto che ai più sfugge. È vero che i membri del consiglio d'indirizzo non hanno alcun obbligo verso l'ente che li propone. Ma è anche vero che gli stessi enti, quando propongono al presidente della Fondazione la terna di nomi tra cui scegliere il membro del consiglio, qualche margine lo avrebbero.
«Nulla vieta al Comune o alla Provincia di proporre una terna di persone che abbiano una visione della Fondazione e della sua gestione completamente diversa da quella del suo presidente. Questo invece non è mai avvenuto: sono sempre state designate figure molto gradite a Ca' Spineda. E tutti i consiglieri indicati dalla Lega, da Marco Serena a Ubaldo Fanton, non si sono mai espressi pubblicamente in contrasto con De Poli». Serena però le battaglie le ha fatte dentro il consiglio e con De Poli si è scontrato più volte al punto che, quando si è dovuto dimettere per fare il sindaco di Villorba, il presidente non ha nascosto la sua soddisfazione. Ma il punto rimane: «Manildo ha ragione quando dice che i consiglieri di Fondazione non hanno alcun obbligo verso gli enti che li esprimono. Ma il rappresentante del Comune (Ulderico Bernardi ndr), in un momento così complicato, dovrebbe andare dal sindaco e dare la sua disponibilità a relazionare pubblicamente su quanto accade a Ca' Spineda. E dovrebbe parlare in consiglio comunale».