«Vi bocciamo tutto»: Lega avvisata

Mercoledì 25 Novembre 2015
TREVISO - (P.Cal.) I dodici emendamenti presentati da Mario Conte (Lista Gentilini) per modificare gli articoli portanti del nuovo regolamento per gli alloggio Erp sono tutti tecnicamente ricevibili. E questo ha causato più di qualche malumore nel corso della riunione di maggioranza di lunedì sera. Gli uffici di Ca' Sugana, pur precisando che si tratta di «un primo esame», hanno però ammesso che le "correzioni" richieste dal Carroccio - tra cui ripristinare il criterio dei 25 anni di residenza, non dare punti alle coppie omosessuali, escludere dalle graduatoria persone denunciate o condannate privilegiando invece genitori separati con figli, famiglie con redditi minimi e anziani in difficoltà - sono accettabili. Ciò non toglie che la maggioranza sia comunque pronta a bocciarli tutti.
«La casa? La priorità ce l'hanno i cittadini che pagano le tasse», taglia corto il vicesindaco Roberto Grigoletto senza fare troppe distinzioni. E poi sul delicato passaggio delle coppie di fatto: «Qualcuno forse ossessionato dall'omosessualità, dimentica che quando si parla di coppie di fatto ci si riferisce a forme di convivenza affettiva che riguardano anche, per esempio, un fratello e una sorella o anziani che condividono uno stesso tetto. In consiglio comunale auspico una discussione responsabile e un contributo costruttivo anche da parte della Lega». Molto più duro Luigi Calesso, portavoce di Impegno Civile: «La Lega si attarda su tentativi di discriminare nell'attribuzione del punteggio, invece di pensare ai veri problemi che sono la legge regionale in materia e la disponibilità di casa popolari. Se si vuole evitare che chi sta scontando una condanna per gravi reati o chi è pluripregiudicato concorra all'assegnazione degli alloggi popolari il problema non si risolve con il regolamento per i punteggi comunali ma inserendo questa previsione nella legge regionale. Il problema della casa non si risolve scatenando la "guerra tra poveri" ma aumentando la disponibilità di alloggi popolari, esattamente come non hanno fatto le amministrazioni leghiste».

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