«Una rete e una regia» ecco il piano di Manildo

Lunedì 14 Dicembre 2015
«Bisogna pensare a un piano per gestire chi arriva fin qui via terra. È brutto parlare di variabili impreviste, quando si tratta di persone, ma per una comunità non è sostenibile che ci siano situazioni di questo tipo». Il sindaco Giovanni Manildo fa il punto dopo due giorni di grande tensione: i richiedenti asilo che per alcune notti hanno bivaccato davanti alla questura hanno trovato un posto. Detto questo, però, non può ignorare le tante cose che non hanno funzionato. La più evidente è stata la clamorosa mancanza di comunicazione di giovedì sera: a Cà Sugana ritenevano che la questione all'Appiani fosse stata risolta e i migranti afghani e pachistani già al sicuro da ore. Invece erano ancora tutti lì e solo l'intervento del vicesindaco Roberto Grigoletto ha risolto la situazione.
«Giovedì sera forse il dialogo doveva essere più efficace - ammette Manildo - ma l'intervento del vicesindaco ha fatto sì che almeno l'emergenza sia stata ben affrontata. Dobbiamo però fare tesoro dell'esperienza. Concentriamoci sul futuro e su come affrontare al meglio la situazione». E Manildo indica una soluzione: «Abbiamo chiesto al Prefetto di coinvolgere i comuni vicini e tutte le associazioni. Dobbiamo evitare che delle persone siano costrette a dormire all'aperto e l'unico modo per farlo è creare una rete».
Anche il centrosinistra trevigiano prende posizione. Luigi Calesso, Said Chaibi, Michela Nieri, Marco Pedretti, Nicolò Rocco, Stefano Pelloni, Renato Zanivan e Tino Zandigiacomi hanno firmato una richiesta ben precisa: «Crediamo che la Prefettura debba farsi carico dell'organizzazione di un sistema di accoglienza in grado di rispondere a queste situazioni come ha recentemente già fatto per dare alloggio ai profughi che il ministero dell'Interno assegna al nostro territorio. Al Presidente della Regione Zaia chiediamo di contribuire a risolvere il problema dei profughi rompendo il muro dei sindaci che impediscono quella distribuzione sul territorio che è l'unica soluzione possibile».

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