«Non servo femminucce»: il caos

Giovedì 27 Novembre 2014
«Non servo femminucce»: il caos
«Noi non serviamo le femminucce». Così si sono sentiti rispondere tre amici che erano entrati nel bar-trattoria solo per mangiarsi un panino. A pronunciare la frase sarebbe stato il titolare che in questo modo ha commentato la richiesta avanzata dagli amici. Parole che sono diventate l'anticamera di sfottò, che sono terminati con un bicchiere scagliato a terra e i colpi di mazza rifilati al cliente che non ha gradito la bibita servita dall'oste. L'episodio risale all'ora di pranzo di martedì. Nel bar che si trova nella prima periferia cittadina, nei pressi di Santa Maria del Rovere, entrano tre ragazzi di età compresa tra i 27 e 28 anni. Ordinano tre panini ma la loro richiesta viene giudicata «da femminucce» dall'oste che inizia immediatamente a schernirli. Ben presto, prima che i tre abbiano il tempo di finire quel panino, ma dopo che gli sono arrivate le bibite (alcoliche), uno di loro decide che ne ha già sentite abbastanza. Scaglia a terra il bicchiere. Vetri e quel che resta del suo spritz finiscono da una parte all'altra del bar. Il titolare a quel punto decide di passare alle maniere forti. E di farsi rispettare, a suo modo, dai clienti. Pochi istanti dopo - stando al racconto dei tre - l'uomo impugna una mazza che conserva dietro il bancone e ne colpisce uno alla schiena mandandolo all'ospedale. Al suo arrivo al Ca' Foncello i medici gli danno otto giorni di prognosi. Al bar intanto, chiamate dai presenti, arrivano due volanti della polizia che ricostruiscono quanto è avvenuto in quegli istanti. Vengono sentite le versioni dei clienti e qualcuno conferma ai poliziotti di aver visto la mazza con cui sarebbe stato picchiato il cliente. Il titolare, dal canto suo, ammette di aver esagerato ma nega invece in modo netto di aver usato una spranga. «Ho lanciato quel giocattolo di plastica di mio nipote» ha tentato di giustificarsi. Ora toccherà agli agenti delle volanti fare chiarezza sull'episodio. Il giovane nel frattempo ha la possibilità di sporgere querela nei confronti del titolare del locale che è stato identificato dai poliziotti.

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