Un coro: «Ora se ne vada

Giovedì 30 Ottobre 2014
Un coro: «Ora se ne vada
La seconda tempesta giudiziaria scatenatasi sugli Istituti Polesani di Ficarolo porta con sè una parola d'ordine: cambio al vertice. Lo chiede con chiarezza il deputato del Pd Diego Crivellari. «Occorre che gli Istituti Polesani - scrive - tornino a essere un luogo dove potere svolgere assistenza in modo sicuro e altamente qualificato. Bisogna pretendere una nuova governance per la struttura e bisogna che al primo punto sia nuovamente posta l'organizzazione dei servizi e del personale». Insomma: tornare quanto prima alla piena operatività, ma in condizioni di sicurezza per tutti e con un nuovo "manico". Molto più radicale la soluzione proposta dal Comitato Per l'articolo 32, sanità e sociale, per bocca della referente Lucilla Palmisano: voltare pagina, superare una struttura non ritenuta più attuale. Deistituzionalizzarla, si dice in burocratese. Porre fine alla sua funzione, in concreto. «Non è più ammessa - attacca la referente del Comitato - l'esistenza di un così fatto istituto, dove trovano promiscuità diverse tipologie di paziente, dagli anziani, ai disabili psichici, ai malati mentali, ammassati in gruppi di 30 persone con problematiche molto differenti che possono avere contribuito a generare quello che è successo tra sabato e domenica scorsa».
Insomma: gli istituti secondo questa impostazione hanno fatto il loro tempo. «Siamo convinti che è giunto il momento per questo istituto - prosegue la nota -, l'unico rimasto nel Veneto per grandezza e numero di ricoverati, di procedere verso la normalizzazione provvedendo alla de-istituzionalizzazione di questa struttura ormai superata per metdologia». Viene anche indicata la strada sulla quale proseguire. «La Regione Veneto - chiude Palmisano - attraverso l'Ulss 18 potrebbe decidere di destinare gli ospiti ad altri Istituti, causando così la chiusura degli Istituti Polesani. L'unica soluzione per evitare anche disagi ai pazienti stessi nonché alle loro famiglie è il commissariamento ad opera del giudice che segue le indagini».
In sintonia anche Guglielmo Brusco, ex vicepresidente della Provincia di Rovigo e assessore provinciale alla Salute, esponente di Prc-Per la sinistra unita, settore sanità. «La soluzione del problema? - spiega - Per noi è la gestione diretta e pubblica del servizio ai malati psichiatrici ricoverati agli Istituti Polesani e un numero adeguato di assunzioni necessarie al perfetto funzionamento della struttura. Basta profitti, non solo degli Istituti Polesani, ricavati dalla cura di persone ammalate. Il nostro motto potrebbe essere 'Fuori i mercanti dal tempio della sanità'».
Qualora, comunque, dovessero essere confermate le ipotesi alla base delle due grosse inchieste giudiziarie - una già approdata a processo - aperte sugli Istituti, l'una per presunti maltrattamenti ai danni di ospiti da parte di alcuni dipendenti, l'altra per i decessi di due degenti, resterebbe un altro punto da chiarire: i controlli, affidati all'Ulss 18 come autorità amministrativa di riferimento, sono stati condotti nel modo appropriato? Se c'era qualcosa da rilevare, come mai non è stato rilevato dagli accessi e dai sopralluoghi previsti?
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