Tenta il suicidio, salvato

Martedì 28 Aprile 2015
Tradisce la moglie. Lei lo butta fuori di casa. Disperato, tenta il suicidio.
Deve la vita a un passante e ai poliziotti della Volante accorsi sull'argine dell'Adige a Boara Polesine. Pochi dubbi sul fatto che si debba parlare di salvataggio vero e proprio, visto che ci non ci sono dubbi su quello che di lì a poco avrebbe fatto il napoletano di 43 anni, B. R. le sue iniziali, al centro della vicenda. Il passante ha notato una persona che sull'argine polesano, vicino all'abitato di Boara e al ponte stradale, dopo avere posteggiato l'auto è scesa lungo l'argine e, fermatasi a poca distanza dal fiume, ha cominciato a togliersi dalle tasche i vari effetti personali. Un atteggiamento risultato immediatamente sospetto, in una zona che purtroppo con i suicidi ha una lunga familiarità. Più d'una infatti le persone che in questi anni si sono tolte la vita proprio saltando dal ponte o dall'argine. A questo punto hanno fatto la differenza la presenza di spirito e l'altruismo del passante che ha chiamato immediatamente il 113, segnalando una situazione estremamente sospetta.
L'equipaggio della Volante intervenuta non ha perso tempo. I poliziotti hanno raggiunto l'uomo e hanno intavolato con lui una trattativa. Lo scopo principale era farlo parlare dei propri problemi che lo avevano condotto a quel punto. Si è così appreso che con ogni probabilità il movente della decisione estrema che stava covando il 43enne, residente a Napoli ma a Rovigo ospite del fratello, era di origine sentimentale. A Napoli la moglie di R.B. avrebbe scoperto una presunta infedeltà e avrebbe reagito mettendo alla porta il consorte. Quest'ultimo quindi avrebbe raggiunto Rovigo trovando rifugio dal fratello, magari per cercare di staccare un attimo la spina e cercare una soluzione al problema, approfittando anche del ponte del 25 aprile e di quello del prossimo del 1° maggio. Evidentemente però la situazione deve essersi aggravata tanto da finire per essere vista come senza via uscita dal quarantenne partenopeo, che è andato verso l'Adige.
Quando i poliziotti sono riusciti a fare breccia nelle difese del 43enne, guadagnandone la confidenza, hanno chiamato anche il fratello, perché li aiutasse a fare desistere del tutto il parente dall'insano proposito. È nata una discussione tra i due che però ha visto il 43enne arrabbiarsi e dare in escandescenze. Senza comunque diventare violento nei confronti di nessuno. Sono così intervenuti anche gli uomini del 118 che già erano stati allertati, per sedare B.R. e accompagnarlo in ospedale, per una verifica delle sue condizioni.
Probabile che ora per lui venga disposto un periodo in osservazione. In ogni caso, il dato importante è che, alla fine, non ha compiuto il gesto sul quale stava meditando. I suoi effetti personali sono stati raccolti dal personale della Polizia. Stesso discorso per la sua autovettura.

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