Tenta di investire un poliziotto

Venerdì 24 Ottobre 2014
In sei anni, a partire dal 2008, è stato arrestato per spaccio sei volte. L'ultima l'altro giorno in via Digione. Eppure il tunisino di 38 anni Brahim Mrabti è un uomo libero. Processato con il rito della direttissima è stato raggiunto dal solo provvedimento di divieto di dimora dal Veneto. Il suo legale ha chiesto i termini a difesa e il nordafricano in carcere non c'è mai andato. Mrabit, nel dicembre del 2008, aveva organizzato una squadra di spacciatori italiani tutti sotto le sue dipendenze. Nel marzo del 2012 è stato sorpreso dai carabinieri a Pontevigodarzere con in tasca quattro grammi di eroina. Il 21 agosto del 2013 poi appena uscito dal carcere si è messo subito a spacciare ed è stato nuovamente arrestato. Insomma, un curriculum di tutto rispetto.
La sua ultima cattura da parte delle "Nutrie", i poliziotti della sezione anti droga della Squadra mobile, è avvenuta l'altra sera intorno alle 17. Gli agenti sono intervenuti a seguito di alcune segnalazioni da parte di residenti, che avevano notato il tunisino spacciare. E quando le "Nutrie" sono entrate in azione lo hanno sorpreso mentre cedeva una dose di eroina. Perquisito, in tasca gli hanno trovato dieci grammi di eroina e un telefono cellulare su cui sono arrivate numerose chiamate di clienti. Un poliziotto si è finto al telefono come lo spacciatore e ha dato appuntamento a due compratori proprio in via Digione.
Il primo ad arrivare è stato un padovano che davanti agli agenti ha ammesso di avere acquistato stupefacente da Mrabti almeno una trentina di volte. In un secondo momento è arrivato un quarantenne residente in provincia di Rovigo. L'ex guardia giurata appena si è accorta della presenza della polizia, arrivato in via Digione ha bloccato l'auto e ha infilato la retromarcia cercando di investire un agente che ha avuto la prontezza di riflessi di schivare il mezzo. Subito dopo il quarantenne polesano è stato bloccato ed è stato denunciato. Già nel 2013 l'ex guardia giurata D.R. aveva avuto problemi con la giustizia e per questo aveva perso il posto di lavoro. Aveva rubato in una ditta polesana dove prestava servizio di vigilanza.
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