Pretende i danni con le minacce

Martedì 5 Maggio 2015
«Ti spezzo le gambe col levarin (piede di porco, ndr)». «Spacco tutto». «Butto un petardo davanti al negozio». Sono alcune delle frasi secondo l'accusa proferite a voce o via sms e che ieri hanno fruttato a un 70enne di fuori provincia una condanna a 2 anni e 3 mesi, decisa dal giudice Silvia Varotto del Tribunale di Rovigo. Una pena comunque inferiore a quella domandata dall'accusa. L'ipotesi di reato per la quale si procedeva era quella di tentata estorsione, per fatti che si sarebbero verificati a Rovigo tra ottobre e novembre del 2006. Tutto, secondo la ricostruzione operata dalla polizia e dalla Procura, ruotava attorno alla compravendita di un'auto tra il 70enne e un rodigino titolare di una concessionaria. Compravendita davvero macchinosa, con tante scuse per il gioco di parole: il 70enne avrebbe versato un anticipo in contanti, consegnando poi vari assegni a garanzia del restante, che sarebbe stato poi coperto con altri titoli di credito. Il titolare avrebbe però posto all'incasso uno di quegli assegni. Col risultato che l'acquirente si trovò protestato, subendo - dice lui - un ingente danno per la propria azienda.
Ed era proprio il ristoro di questo danno che l'imputato secondo le contestazioni pretendeva. In maniera, a dire la verità, per nulla ortodossa. Da qui l'accusa di tentata estorsione. L'indagine era nata quando il titolare della concessionaria, ben intenzionato a non accondiscendere a queste richieste, aveva deciso di rivolgersi alla polizia. Contro la sentenza letta ieri la difesa ha già annunciato appello, non appena saranno note le motivazioni.
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