Precedenza ai rodigini-Doc nei bandi per alloggi Vernelli (M5S): «Una norma anticostituzionale»

Lunedì 14 Dicembre 2015
L'assegnazione di alloggi pubblici grazie a un nuovo sistema di punteggio premierà la "territorialità". Un residente a Rovigo, insomma, avrà un punteggio maggiore rispetto ad altri soggetti, avendo così possibilità di ottenere prima una casa.
Lega Nord e Massimo Bergamin vincono così la battaglia iniziata già dall'allora assessore Antonio Saccardin durante la giunta di Bruno Piva, premiando i rodigini-doc in difficoltà. Il dibattito per l'approvazione del provvedimento ieri in Consiglio comunale ha visto i due schieramenti confrontarsi molto duramente, con la minoranza di centrosinistra che ha tacciato la maggioranza di ineguaglianza sociale asserendo l'incostituzionalità della norma.
«La sentenza della Corte costituzionale 168 del 2014 ha annullato una decisione simile presa anni fa dal Comune di Verona», ha tuonato il consigliere pentastellato Ivaldo Vernelli. «Le regole per la concessione delle case Ater sono stabilite dalla legge regionale, chiedano alla Regione di modificare questi criteri. Ci sono oltre 250 alloggi chiusi là fuori che devono essere messi in uso o ristrutturati», ha sottolineato la capogruppo Pd Nadia Romeo.
«Il sindaco si rivolga a Venezia con efficacia e forza per ottenere i fondi necessari per recuperare le case popolari sfitte», ha spiegato il consigliere de L'Altra Rovigo Livio Ferrari.
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