Piva a un bivio: prima i bilanci, poi ogni soluzione sarà possibile

Domenica 20 Aprile 2014
Sarà una Pasqua di Resurrezione per il sindaco Bruno Piva? Dipende tutto da lui e da cosa deciderà di fare: risponderà all'ultimatum di Mauro Mainardi e azzererà la sua giunta dopo Pasquetta oppure si atterrà alla "lista della spesa" che si vocifera gli sia stata consegnata dai rappresentanti dei gruppi Pdl, Forza Italia di Giuseppe Scaramozzino, Lega per Rovigo e Lega Nord. I più "fedeli" però non avevano tenuto conto della reazione del vicesindaco Gianni Saccardin e del suo consigliere comunale Flavio Gioachin i quali, stanchi del «braccio di ferro per la spartizione delle poltrone che infastidisce la cittadinanza», si sono detti pronti a lasciare la maggioranza. Un ennesimo "meno uno" che, vista la cerchia risicata di sostenitori, pesa tantissimo per il sindaco.
Che succederà dunque? Piva deve scegliere se tirare a campare fino alla scadenza naturale del suo mandato giostrandosi nel valzer delle poltrone, ma tagliandosi la faccia con i rodigini che gridano allo scandalo nel veder trasformato il Comune in un tabellone di risiko. Oppure potrebbe azzerare la giunta, prendendosi la responsabilità delle nomine nelle partecipate, come chiede Mainardi. Infine, potrebbe mandare a casa tutti aprendo la strada a un anno di commissariamento. Alternative? Beh, che arrivino o meno le minacciate 17 firme per far chiudere baracca e burattini, pende come una spada di Damocle su Palazzo Nodari l'approvazione del bilancio, prima il Consuntivo e poi il Previsionale. A quel punto tutti i nodi verranno al pettine.
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