La Provincia volta le spalle a Veneto Nanotech

Sabato 31 Gennaio 2015
(F.P.) La Provincia volta le spalle a Veneto Nanotech.
E lo fa nel modo più brusco: rimanda al mittente la richiesta di aumento di capitale approdata ieri in consiglio, determinando di fatto la propria uscita dalla partecipazione societaria. Un commiato in apparenza alla chetichella, in realtà dando piena evidenza alla crisi che sta travolgendo la società consortile regionale, fiore all'occhiello della ricerca finalizzata al trasferimento tecnologico nel settore delle nanotecnologie.
Palazzo Celio detiene l'1,1 per cento del capitale di Veneto Nanotech. Circa quattro milioni di euro complessivi dei quali 3,5 investiti. A pesare sulla decisione, prima di tutto, il pesante passivo della società inaugurata nel 2003 e che al Censer ha attivato dal 2011 una struttura che ha dato lavoro anche a 13 ricercatori contemporaneamente. Un "buco" che attualmente si aggira sugli oltre 800 mila euro, peraltro in calo rispetto al 2011 quando sfiorava l'1,2 milioni.
Nei giorni scorsi era stato lanciato l'allarme sul rapido peggioramento delle prospettive operative della società che da lunedì potrebbe trovarsi con soli quattro ricercatori al lavoro oltretutto nell'impossibilità di proseguire i cinque progetti su cui si sta lavorando e ai quali se ne aggiungerà un altro a febbraio su committenza europea con quasi 1,3 milioni di euro.
Ma tutto questo collide gravemente con l'andamento delle finanze provinciali tanto che l'aumento di capitale richiesto ha prodotto addirittura l'addio dell'ente alle ormai incerte fortune di Veneto Nanotech.
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