Falso allarme bomba

Sabato 25 Aprile 2015
Una donna telefona molto probabilmente camuffando la voce. Questa almeno è stata la sensazione dell'operatore del 113 di Padova che ha risposto alla chiamata.
«C'è una bomba in Procura a Rovigo» è stato il laconico messaggio affidato alla polizia prima di riagganciare. Erano le 9.15 di ieri. Giornata prefestiva nel corso della quale davvero nessuno si sarebbe immaginato un allarme bomba in Tribunale. Invece così è stato. Per prime sul posto sono arrivate le Volanti, seguite dal personale della squadra mobile e della Digos che ora prenderà in mano le indagini. Al sopralluogo hanno collaborato anche i carabinieri. A un primo controllo la situazione non è sembrata richiedere la presenza di cani anti esplosivo e la presidenza del Tribunale non ha ritenuto ci fossero i presupposti per disporre l'evacuazione della struttura. È stato quindi evitato ogni allarmismo e alla fine tutti i controlli hanno confermato che non c'era alcunché di preoccupante.
Questo però non significa che la vicenda sia chiusa. Verosimilmente la Procura ora aprirà un procedimento per procurato allarme e si cercherà di individuare la responsabile della chiamata che dovrebbe essere partita dal circondario di Padova. Un episodio simile si era verificato tre anni fa. In quell'occasione tuttavia gli accertamenti riuscirono a individuare la telefonata come in uscita da una cabina pubblica nelle Marche, ma non fu possibile arrivare all'autore. In questa nuova circostanza invece la speranza degli inquirenti è che si riesca a compiere questo passo ulteriore.
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