Davide piatonato da due infermieri

Giovedì 30 Ottobre 2014
Davide piatonato da due infermieri
Ha passato la notte «piantonato» da due infermieri. Una misura non penale - l'inchiesta non vede indagati - ma amministrativa. Comunque esemplificativa di come ci sia una persona precisa al centro degli accertamenti aperti sulle morti violente di due ospiti degli Istituti Polesani di Ficarolo, deceduti a poche ore di distanza l'uno dall'altro. Entrambi con lesioni letali. Gli investigatori stanno lavorando sulla figura di un terzo paziente, Davide, ricoverato nello stesso reparto di Pierpaolo Nonnis, 49 anni, e Riccardo Tammiso, 51 anni: il nucleo numero 11. Entrambi avrebbero avuto in precedenza liti proprio con quel paziente. Descritto come violento, soggetto a scoppi di rabbia.
Appare ormai incanalata in una direzione ben precisa l'inchiesta portata avanti dai carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo del comando provinciale, assieme ai colleghi della Compagnia di Castelmassa, coordinati dal sostituto procuratore Davide Nalin. Nessun indagato. Ma è comunque significativo il fatto che sia stata adottata una misura amministrativa, con due infermieri che la notte scorsa hanno tenuto d'occhio quel paziente. Un cambiamento non da poco rispetto alla routine, se si pensa che - a quanto emerge dagli accertamenti - il protocollo normale prevede che il turno di notte veda un unico operatore presente nel reparto. Nel quale - non è inutile ricordarlo - ci sono invece ben 28 ospiti, con problemi psichiatrici medio gravi.
Sono scattati anche gli accertamenti amministrativi dell'Ulss 18. Ossia l'autorità alla quale spetta esercitare una vigilanza periodica ma costante sugli Istituti. Struttura sì privata, ma convenzionata col sistema sanitario. Possibile che nessuno dei controlli abbia mai portato alla luce problemi gravi? Laddove invece a giugno la squadra mobile ha realizzato dieci arresti di dipendenti degli Istituti - poi licenziati - accusati di maltrattamenti ai danni di ospiti? E laddove ora emergono scontri fisici tra degenti? L'Ulss ha chiesto di acquisire varia documentazione.
Una strada già battuta dai carabinieri che, oltre ad ascoltare i dipendenti degli Istituti addetti al reparto 11, hanno prelevato una imponente mole di carte. Lo scopo è chiaramente capire se ci siano precedenti di aggressioni, seppure non mortali. La risposta appare netta: sì. E tutto questo, ancora una volta riporta alla stessa domanda: come può non essere mai emerso nulla? Che provvedimenti sono stati presi? Concentrandosi sui due pazienti deceduti pare emergere che tutti e due avessero avuto liti con Davide. Tammiso di sicuro, Nonnis in almeno una circostanza, che avrebbe visto un operatore cercare di intervenire e venire colpito a propria volta. I riscontri in questo senso appaiono chiari.
Le cause della morte dei due pazienti sono al vaglio del consulente incaricato dell'autopsia. Su Tammiso pochi dubbi: una devastante caduta all'indietro che ha provocato un trauma cranico letale nella zona del cervelletto. Più complesso il discorso per Nonnis. Ha un segno sul collo che gli inquirenti ritengono rivelatore. L'idea è che sia stata esercitata una pressione nella zona del pomo d'Adamo, magari con un piede, mentre il 49enne dormiva a terra su un tappetino, come era solito fare. Non pare sia stata necessaria una pressione eccessiva: Nonnis era di bassissima statura e pesava meno di quaranta chili.
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