Dal buio della cassa integrazione a imprenditrice "di prima classe"

Martedì 2 Settembre 2014
Dal buio della cassa integrazione a imprenditrice "di prima classe"
(M.Luc.) La necessità aguzza l'ingegno. E se il lavoro non c'è bisogna inventarselo. Così Silvia Brognara, cassintegrata e poi rimasta senza lavoro, non si è lasciata abbattere dalle difficoltà, si è rimboccata le maniche e ha deciso che se la strada dell'assunzione era bloccata, si sarebbe messa in proprio. Detto, fatto. «Tanto che ho da perdere?» spiega risoluta.
È nata così la sua idea di aprire un'edicola. E non una qualsiasi. Quella della stazione dei treni di Rovigo, che ne era rimasta sprovvista dall'anno scorso quando il vecchio gestore aveva affisso il cartello di "chiuso per ferie" e non l'aveva di fatto più tolto.
«Credo che non sia più il momento di piangersi addosso e di lamentarsi e basta. Una città capoluogo non può non avere l'edicola in stazione. E così ho pensato di fare qualcosa anche per Rovigo, oltre che per me. Soldi non ne avevo, ma avevo un progetto in testa. Con il commercialista l'ho messo sulla carta, mi sono presentata in banca e mi hanno dato fiducia consentendomi un finanziamento dedicato alle microimprese. Vuol dire che era un buon progetto e ora siamo arrivati alla conclusione dell'iter. Questione di giorni e aprirò l'attività», racconta Silvia piena di energia e di speranza.
La donna ha 37 anni e fino all'anno scorso lavorava per un'azienda di Rovigo: «Un anno di cassa integrazione e poi la ditta ha chiuso. Potete ben capire come ci si possa sentire. Non vedevo un futuro, non sapevo cosa fare, ma poi ho pensato che era inutile lamentarsi, che di questi tempi bisogna farsi da sè, perché di lavoro non ce n'è. E così ho pensato a questa opportunità. Com'è possibile che il capoluogo non abbia un'edicola in stazione? Beh, ho deciso di riaprirla io».
E non sarà solo una "semplice" edicola: «Oltre a riviste e giornali sarà anche cartoleria e avrà articoli "dedicati" ai viaggiatori spiega Silvia - Non ci sarà più il chiosco, ma un vero e proprio negozio che prenderà il posto della vecchia e non più usata sala d'attesa di prima classe, vicino al bar. Sono soddisfatta di questa scelta. Comunque vada almeno ho provato a fare qualcosa. Per me e per Rovigo».
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