Dopo Elena Pavarin, la carica di coordinatore comunale del Pd di Rovigo non è stata ricoperta più da nessuno. Ora con il congresso il testa a testa è tra Tosca Malagugini, sostenuta dal segretario provinciale in pectore Julik Zanellato, e Gianfranco Munari, che esprime il gruppo che voleva, invece, Filippo Silvestri quale leader polesano del Pd. Quest'ultimo mette, però, le mani avanti: «Mi dicono che sono l'espressione della lista Silvestri, cosa che non è visto che la mia lista nasce dopo la decisione di costui di ritirarsi. Il mio nominativo è venuto fuori dopo alcuni confronti con gli iscritti in un momento che di certo non era facie e di cui stiamo ancora subendo delle ripercussioni».
Quel di cui è certo Munari è che di larghe intese non ne vuol sentir parlare: «Noi non siamo quelli che fanno o vogliono fare accordi col centrodestra, al di là di quelle che sono le conoscenze personali e gli incontri. Accordi elettorali non ne faremo mai». Per la scelta del sindaco di Rovigo la strada è una sola: «Primarie aperte ad una ampia coalizione di centrosinistra. È chiaro che il nostro sguardo è aperto solo a loro, non al centrodestra».
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Quel di cui è certo Munari è che di larghe intese non ne vuol sentir parlare: «Noi non siamo quelli che fanno o vogliono fare accordi col centrodestra, al di là di quelle che sono le conoscenze personali e gli incontri. Accordi elettorali non ne faremo mai». Per la scelta del sindaco di Rovigo la strada è una sola: «Primarie aperte ad una ampia coalizione di centrosinistra. È chiaro che il nostro sguardo è aperto solo a loro, non al centrodestra».
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