Aspiranti attori per film hard: 500 richieste

Giovedì 23 Ottobre 2014
Aspiranti attori per film hard: 500 richieste
Un tempo si trovavano annunci di offerte e proposte di lavoro tutti legati ad occupazioni tradizionali. Ora invece per sbarcare il lunario c'è chi è disposto a diventare un attore a luci rosse. Succede infatti che una casa di produzione di film pornografici abbia inserito un annuncio sul web nella "Bacheca incontri Rovigo". Sezione "coppie". Attacca così: «Coniglietta sexy cerca...». L'invito, urbe et orbi, è finalizzato a raccattare in Polesine ragazze, ragazzi e coppie disposti a diventare attori semiprofessionisti. L'annuncio è accompagnato da tre foto piccanti di Luciana, ragazza immagine della ditta cinematografica che ha sede a Padova, nel quartiere di Pontevigodarzere. All'annuncio hanno risposto da Piemonte, Lombardia e soporattutto Veneto. Molti anche dalla provincia di Rovigo.
Siamo andati a vedere. Per poter effettuare il colloquio bisogna prima di tutto inviare una e-mail con una breve descrizione fisica, seguita da un'altra mail corredata da fotografie. Si viene quindi contattati da Luciana, che così scrive: «Si tratta di filimini sexy di vario tipo, da pubblicare per il mercato americano anche mascherati o a volto coperto. È un modo come un altro per divertirsi e guadagnare bene anche in questo periodo di crisi». Quindi, dopo un paio di settimane, arriva la telefonata per un appuntamento.
Il rendez vous è in via dei Vivarini, angolo via del Perugino, davanti ad un minimarket gestito da cinesi, nel cui parcheggio si può lasciare l'auto. Ad accogliere gli aspiranti attori-attrici è Enrico, uno dei soci della casa di produzione padovana fondata nel 1992. È piuttosto basso, sulla quarantina, capelli corvini lunghi, pettinati con la coda di cavallo, pizzetto da moschettiere. Una cinquantina di metri a piedi e si raggiunge un vetusto condominio anni Settanta color bordeaux. Una rampa di scale, un appartamento al primo piano trasformato in un attrezzatissimo set per i provini. Telecamere all'avanguardia, computer, sala prove e quant'altro.
«Lavoriamo principalmente per gli Stati Uniti - attacca Enrico - visto che il mercato del porno italiano è stagnante. Un attore può arrivare a girare 25 film all'anno, anche con una media di due film al mese ogni 15 giorni. Il compenso dipende dalla vendita avuta negli States. Ogni 7 del mese si fa comunque un bilancio delle vendite. In caso positivo l'attore riceverà nel giro di massimo dieci giorni un bonifico di 2.000 euro dagli Usa. Il 30% lo dovrà a sua volta girare a noi sempre tramite bonifico. Questo per avere una tracciabilità chiara».
Enrico non nasconde la soddisfazione. Al momento le richieste pervenute sono tantissime. «Solo di etero almeno cinquecento candidati, mentre siamo in cerca di gay e bisex. Anche dal Polesine ci sono giunte parecchie richieste. Giriamo in abitazioni private o in agriturismi. Il set di un film può durare anche un'intera giornata. Cerchiamo gente con la testa sulle spalle, che sappia divertirsi ma anche cogliere l'opporunità che questo possa diventare un secondo lavoro. Quindi pretendiamo la massima serietà».
Di candidati maschi ne sono già stati scelti tre, ne manca uno solo e poi per gli etero sarà fatta. Il provino consiste nel mettersi in posa davanti alla telecamera, per far vedere se si è o meno telegenici, inoltre bisogna dimostrare una certa padronanza nei movimenti del corpo. «A chi non ha esperienza non diciamo mai di no - spiega Enrico - Ma proponiamo dei corsi della durata di due o tre mesi, che serviranno ad insegnare i primi rudimenti. Chiaramente il resto bisognerà maturarlo sul campo». Sul compenso degli attori dipende anche il fatto se si preferisce indossare una mascherina oppure se si accetta di "recitare" a volto scoperto. «Chi sceglie di avere il volto scoperto può guadagnare qualcosa in più, anche perchè può contare sul fatto di avere maggiori "followers". La maggior parte dei film sono girati in Veneto, tenendo conto delle distanze dei partecipanti. «Se abbiamo una ragazza di Verona e un uomo di Rovigo optiamo per Badia Polesine come via di mezzo».
Troppe domande insospettiscono Enrico, che alla fine mangia la foglia. Niente film. In compenso la storia ci sta tutta. Punto e a capo.
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