Tagli ai treni, scatta la protesta

Lunedì 14 Dicembre 2015
Da domenica 13 dicembre andrà in vigore l'orario ferroviario invernale e a detta del Comitato Apples - Alta Padovana Pendolari Lavoratori E Studenti - i cambiamenti sono negativi per le linee attraversanti l'Alta Padovana. «Secondo la simulazione effettuata col sito e il call center di Trenitalia - spiega il referente del Comitato, Stefano Miotti - sulla linea Bassano-Padova risulta sparito il treno regionale 5925 che, nei giorni feriali dal lunedì al venerdì, parte da Bassano alle 8.40 e arriva a Padova alle 9.44. È un treno molto utilizzato dagli studenti universitari e dai turisti che dal bassanese si spostano a Cittadella, Camposampiero e Padova. L'eliminazione di questo treno regionale scaricherebbe sui due soli convogli precedenti delle 6.40 e 7.40 il flusso dei viaggiatori; ma sono treni già molto affollati perché utilizzati da lavoratori, studenti universitari e delle scuole secondarie, turisti, cittadini che si recano agli ospedali di Cittadella, Camposampiero e Padova». Il Comitato di pendolari si è quindi già attivato per chiedere all'assessore alla Mobilità della Regione Veneto, Elisa De Berti e alla direzione di Trenitalia Veneto non solo di mantenere il regionale 5925 delle 8.40 ma anche di anticipare la partenza dell'autobus sostitutivo VE 433 alle 6, poiché la fascia oraria dalle 6 alle 10 è ad altissima frequenza di viaggiatori. «Come Comitato Apples -sottolinea Stefano Miotti - chiediamo all'assessore De Berti un duplice impegno: aumentare lo stanziamento regionale a bilancio per il trasporto ferroviario e farsi promotore per la realizzazione dell'abbonamento e biglietto unico integrato tra l'azienda gestore del trasporto ferroviario regionale e le aziende tramviarie venete: entrambi punti fondamentali che da troppo tempo necessitano di essere attuati». Infine, il Comitato Apples si è espresso negativamente anche ai cambiamenti di orario della linea Padova - Belluno. «Bocciamo ogni ipotesi - ha concluso Miotti - che preveda di non mantenere il collegamento diretto tra i due capoluoghi con disagevoli cambi per i viaggiatori a Montebelluna, confermando al contempo pieno sostegno alle ragioni manifestate sul tema dai sindaci del bellunese».

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