La mannaia degli esuberi Duecento dipendenti possono perdere il posto

Venerdì 27 Marzo 2015
(M.G.) Il destino di 430 dipendenti della Provincia è ancora appeso a un filo. Dopo la riforma promossa con la legge 56 del 2014 che ha trasformato la Provincia in un ente di secondo livello, con il presidente eletto dai sindaci e non più dai cittadini, lo stato ha deciso di prosciugare le risorse. Per la Provincia siamo intorno ai 13 milioni quest'anno e altri 18 nel 2016 su un bilancio di 200 milioni. Singifica non solo non garantire i servizi (uno su tutti la manuntezione delle scuole) ma anche non riuscire a pagare i 430 dipendenti. Qui il discorso è complicato. In teoria governo e Regioni avrebbero dovuto stabilire quali funzioni delle Province si prendevano in carico, assorbendone i dipendenti. Non l'hanno fatto e allora il Parlamento con la Legge di Stabilità ha posto dei paletti. Per esempio stabilendo che entro il primo aprile ogni ente deve compilare la lista dei dipendenti in esubero, il 50 per cento. Per la Provincia sono 219. Dipendenti che saranno tutelati solo fino all'aprile del 2019. Nel senso che se entro quella data saranno collocati in altre strutture bene, altrimenti potranno trovarsi a spasso. Ora, da Roma assicurano che nessuno rimarrà a casa, ma intanto le procedure vanno avanti. O meglio dovrebbero andare avanti. Con le elezioni regionali alle porte figurarsi se il consiglio si prende la briga di decidere quali funzioni (tra i servizi al cittadino o la caccia piuttosto che il turismo) si prende in carico. Aiuta però una circolare del ministero della Funzione pubblica che ha stimato come non perentorio il termine dell'1 aprile per stabilire chi va e chi resta. C'è un piccolo particolare. Chi paga gli stipendi? L'8 di aprile le Province devono presentare la riduzione della spesa del personale al 50 per cento: da 13,7 milioni a 6,8 milioni. Fra dipendenti in pensione e altri in mobilità la nostra può arrivare a 6 milioni di risparmio. Resta un buco e soprattutto l'incubo del 2016, con tagli ancora più consistenti. E consola poco che la Legge di Stabilità consenta la rinegoziazione dei mutui per non pagare gli oneri per il 2015.

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