C'è la caccia agli "esattori" dei sindaci Claudio e Bordin

Sabato 18 Aprile 2015
Chi sono gli altri "esattori" dei sindaci Luca Claudio e Massimo Bordin? È quello che si stanno chiedendo gli investigatori della guardia di finanza coordinati dal pubblico ministero Federica Baccaglini. Ma è sicuro che è già iniziata la "caccia". Nella sua lunga confessione, l'assessore di Montegrotto, Ivano Marcolongo, arrestato dopo la "mazzetta" di mille euro, racconta che lui prendeva i soldi anche «per conto del sindaco Massimo Bordin, ma il sistema era stato inventato dal sindaco Luca Claudio». E aggiunge: «Io mi occupavo del verde, ma il sistema del dieci per cento riguardava tutti i settori». Vale a dire, il verde, lo sport, l'edilizia, il turismo, le terme. Secondo l'assessore Marcolongo, tutti avrebbero dovuto rendere il cosiddetto "dieci per cento". Ed ecco la Tangentopoli terme spa sulla quale stanno indagando gli inquirenti.
E c'è di più. L'assessore Marcolongo, al quale sono stati concessi gli arresti domiciliari, non aggiungerebbe quasi nulla alle ipotesi sulle quali da mesi lavorano gli investigatori. Lo prova il fatto che gli uomini della guardia di finanza si sono presentati dai sindaci Claudio e Bordin per informarli che entrambi erano indagati per concussione e corruzione. Insomma, la "mazzetta" di mille euro è arrivata durante le indagini.
Ieri alle 13 c'è stato un altro lungo incontro nell'ufficio del procuratore capo, Matteo Stuccilli, con il pubblico ministero Federica Baccaglini e gli investigatori della guardia di finanza. Ed è la prova che l'inchiesta non si ferma alla piccola "mazzetta" di mille euro, incassata lunedì sera dall'assessore all'Arredo urbano e alle politiche ambientali del Comune di Montegrotto. I finanzieri hanno arrestato Ivano Marcolongo nei pressi del ristorante pizzeria "El Gaucho" di Montegrotto, dopo che aveva preso i soldi da Paolo Tomasini, un artigiano del verde. Tomasini, difeso dall'avvocato Ernesto De Toni, è stato interrogato a lungo e ha spiegato agli inquirenti come avveniva il pagamento delle "mazzette". Anche altri imprenditori stanno confessando il cosiddetto "dieci per cento".
I grandi appalti. Un'altra conferma che l'inchiesta non si ferma al verde di Montegrotto è il lungo interrogatorio al quale è stato posto nei giorni scorsi Patrizio Greggio, capo dell'Ufficio tecnico dei Comuni di Montegrotto e Abano. Greggio non è indagato. È stato sentito in qualità di persona informata sui fatti. Il progetto delle costruzioni che dovrebbero sorgere nell'area dell'albergo ex Zeus è davanti ai giudici del Tribunale amministrativo regionale. Il Tar dovrà occuparsi della variazione del piano di riqualificazione urbana della zona a nord di Montegrotto. In origine il progetto prevedeva la costruzione di 14 palazzine. Ma è stato modificato. E al posto dell'albergo dovrebbero essere costruite 7 torri alte una trentina di metri.

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