«Una spinta all'Italia» Varato il piano Renzi

Sabato 30 Agosto 2014
«Una spinta all'Italia» Varato il piano Renzi
ROMA - Dalla "svolta buona" al "passo dopo passo". A sei mesi dall'inizio dell'avventura di governo Matteo Renzi cambia slogan in vista dei Mille giorni. Ma con il consiglio dei ministri della ripresa, il premier non perde la lena di cambiare l'Italia. Con lo Sblocca-Italia il governo trova 10 miliardi per i prossimi 12 mesi per avviare opere, come la Napoli-Bari e la Tap. «Rivoluzione» nella giustizia civile con tempi più veloci per i processi ma anche la giustizia penale, falso in bilancio e responsabilità civile, si avvia ad una riforma attraverso vari disegni di legge.
Dopo quasi due ore di riunione del Consiglio dei ministri, Renzi si presenta nel cortile di Palazzo Chigi con un fuori programma: un gelato artigianale gustato e offerto nel cortile di Palazzo Chigi per rispondere alle ironie dell'Economist che in un fotomontaggio lo ritrae con un gelato in mano davanti al naufragio dell'Europa. «Non ci offendiamo per le critiche anzi ci scherziamo su perché facciamo un lavoro serio», è l'incipit del premier appena rientrato in sala stampa per illustrare, via slides, il pacchetto di misure uscite da lunghi confronti e trattative in consiglio dei ministri. L'ultimo faccia a faccia, prima della riunione, è quello tra Renzi ed il ministro Orlando che conferma la decisione di andare fino in fondo, approvando anche il pacchetto penale. Il leader Ncd Angelino Alfano canta vittoria per la riforma delle intercettazioni e in cambio cede sulla prescrizione e sul falso in bilancio. «Non c'è nessun contrasto tra me e i ministri», assicura il premier secondo il quale la vera «rivoluzione» è sulla giustizia civile: «Alla fine dei mille giorni avremo tempi certi, meno di un anno per il processo civile e il dimezzamento dell'arretrato», garantisce, tirando dritto anche sulla responsabilità civile dei magistrati («chi sbaglia paga», dice). Ma è il rilancio dell'economia a stare a cuore al premier nel giorno in cui l'Istat certifica la deflazione. E alla vigilia del consiglio europeo di oggi nel quale l'Italia confermerà il rispetto del 3% deficit/pil ma comincerà la battaglia «non - chiarisce Renzi - per chiedere la flessibilità che già c'è, ma per usarla meglio». Anche se la coperta delle risorse resta corta e costringe al rinvio alla legge di stabilità del rifinanziamento dell'ecobonus, Renzi sblocca opere come l'Alta Velocità Bari-Napoli e Palermo-Messina. Nell'immediato «sblocchiamo 4,6 miliardi per 5 investimenti aeroportuali» e «3,8 miliardi per opere cantierabili subito». Altri 10 miliardi saranno invece stanziati nei prossimi mesi. «Non è riducendo il salario del lavoratore che l'Italia uscirà dalla crisi» è la ricetta di Renzi molto «preoccupato» dai dati sulla disoccupazione ma convinto che i posti di lavoro «non si creano per decreto». Ma anche semplificando il codice degli appalti con «regole uguali a quelle europee».
Nell'Ue Renzi si prepara ad una nuova battaglia perché «come dicono anche Draghi e Padoan la flessibilità va usata meglio». Il 6 ottobre dunque, summit Ue sulla crescita.
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