Tsipras-Ue, prime cannonate

Giovedì 29 Gennaio 2015
Tsipras-Ue, prime cannonate
ATENE - È partita in quarta la rivoluzione di Syriza, il partito di sinistra radicale che ha trionfato nelle elezioni. Alexis Tsipras ha presieduto la prima riunione del suo governo che ha deciso un drastico cambio di rotta economica: stop alle privatizzazioni chiave del programma concordato dal precedente governo con la troika - quella del porto del Pireo e della società elettrica Dei -; aumento, come già anticipato, del salario minimo (da 450 a 751 euro lordi) e varo delle riassunzioni nel settore pubblico. Il premier nel discorso introduttivo ha però avuto un gesto di apertura verso l'Ue alla ricerca di un'intesa sul tema esplosivo dell'enorme debito ellenico. «Non andremo a una rottura, distruttiva per entrambi, sul debito: siamo pronti - ha proseguito - a negoziare con partner e finanziatori una soluzione giusta e duratura per il taglio del debito. Smentiremo le Cassandre, non provocheremo alcuna catastrofe ma nemmeno faremo una politica di sottomissione». Tsipras ha definito prioritario risolvere «la crisi umanitaria. Il popolo pretende da noi che lavoriamo duramente per difendere la sua dignità».
Il vicepresidente della Commissione europea Jyrki Katainen ha precisato che l'Ue «non cambia linea» sulla Grecia, e che dopo le elezioni «restano gli impegni presi dal governo di Atene verso i cittadini europei, che vanno rispettati». «Siamo pronti a collaborare - ha aggiunto - ma le elezioni non hanno cambiato la situazione economica. Non ci sono scorciatoie».
Il ministro delle Finanze, Yannis Varoufakis, personaggio chiave dell'esecutivo, ha previsto che «i negoziati con i creditori non saranno facili, ma negozieremo un nuovo accordo, un ponte tra i precedenti programmi greci e quello nuovo».
Varoufakis, che tre anni fa in un'intervista a una tv britannica smentì lo stereotipo della "cicala greca" e della "formica tedesca" definendo la realtà molto complessa (sia i tedeschi, sia i greci, disse, pagano il prezzo del salvataggio delle banche che hanno causato la crisi, quando la bolla del credito da loro creata è esplosa) ha concluso: «Basta con gli scenari da Farwest, basta con l'incertezza». Varoufakis la prossima settimana a Roma incontrerà il collega Padoan. La Borsa di Atene segna un forte calo (-9% ieri, -16% in tre giorni) in particolare per gli istituti bancari che una maxi fuga di capitali potrebbe mettere in ginocchio. Il timore di default sul debito spinge lo spread ellenico verso i 1.000 punti (973 punti base da 865 di martedì) con un rendimento di oltre il 10%, quasi raddoppiato da settembre. Il Btp italiano si è fermato a 123,5 (113 l'altro ieri) con un tasso decennale dell'1,59%. Quanto alle borse, Milano soffre (0,81%), Parigi si ferma (-0,3%) e il Dax di Francoforte fa spallucce alle vicende greche (+0,91%).
Fra le misure più attese dagli elettori di Syriza, oltre al rialzo del minimo salariale, c'è la revoca dei licenziamenti pubblici «incostituzionali»: dagli insegnanti alle ormai famose donne delle pulizie che da un anno e mezzo picchettano il ministero delle Finanze. Verrà data la cittadinanza a tutti i figli di immigrati nati o cresciuti in Grecia «compresi quelli arrivati molto giovani e che hanno fatto le scuole qui». L'annuncio di sicuro non piacerà agli alleati di governo dell'Anel (destra nazionalista) notoriamente anti-immigrazione. Ma l'annuncio economico più rilevante è lo stop alle privatizzazioni, fra cui la vendita del porto del Pireo ai cinesi della Cosco, già azionisti di minoranza. Era questo uno dei passaggi chiave del piano di dismissione di beni stataliconcordato con la troika Ue-Bce-Fmi.
Salta anche la vendita delle società elettriche Dei e Admie, settore in cui c'era l'interesse dell'italiana Terna. E stop alla cessione di 14 aeroporti regionali fra cui importanti scali turistici. Sempre nel segno della discontinuità Atene ha detto addio a un odiato simbolo di questi anni di contestazioni: sono state rimosse le barriere antisommossa e antiterrorismo installate nel 2012 a protezione del Parlamento.
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci