Strappo di Tosi in Regione Salvini, ultima mediazione

Giovedì 5 Marzo 2015
Luca Baggio, presidente della Liga, fedelissimo del segretario Flavio Tosi, ha dato vita a "Impegno veneto", nuovo gruppo consiliare in Regione, assieme ad un altro consigliere leghista, Matteo Toscani, vicepresidente del Consiglio e a Francesco Piccolo del gruppo Misto. Sono tutti e tre tosiani. Baggio è quello che nella riunione del Consiglio nazionale del 14 febbraio propose la candidatura di Tosi alla Regione, in contrapposizione a Luca Zaia. «Apriamo un ragionamento moderato - dice Baggio - in un momento in cui la Lega di Salvini si sta posizionando verso destra». Martedì, a Roma, Tosi ha incontrato Fitto e Alfano, ieri l'ordine ai suoi di accelerare le pratiche di divorzio, di mettere in pista la lista. La minaccia implicita a Salvini e Zaia: non scherzo, mi volete con voi o contro di voi?
Tutto farebbe pensare che Tosi abbia dunque avviato la scissione, cominciando dal gruppo Lega in Regione, per marciare spedito verso un terzo polo "moderato" con Ncd, ex dc vari, Passera, pronto a flirtare col Pd di Alessandra Moretti, come è già nel governo Renzi.
Sarebbe questa la risposta del segretario della Liga alla mazzata ricevuta dal Federale, lunedì scorso, che lo ha esautorato dalla materia elettorale, ha imposto Giampaolo Dozzo come commissario-mediatore per le elezioni, ha sancito l'incompatibilità tra la tessera della Lega e quella della Fondazione di Tosi («un partito politico parallelo») dandogli sette giorni di tempo per scegliere (intanto domani e sabato ha confermato il tour in Sicilia).
Il governatore Luca Zaia, ricevuta la buona notizia dai sondaggi che dicono che la bagarre in Lega non ha intaccato il suo consenso e il vantaggio sulla Moretti, non si scompone: «L'uscita dei due consiglieri leghisti rientra nelle regole della democrazia. Tempo fa era uscito anche un altro consigliere. Io ho i veneti al mio fianco, poi ognuno fa quello che vuole». La resa dei conti annunciata dovrebbe consumarsi stasera al Consiglio nazionale convocato dallo stesso Tosi in fretta e furia - un blitz in piena regola - allo scopo di timbrare liste e alleanze per le Regionali e mettere Zaia di fronte al fatto compiuto.
Se non salta fuori la sorpresa. Matteo Salvini tenta un ultimo appello a Tosi. C'è chi dice sia qualcosa di più: una vera riapertura: «Oggi vedo Tosi, lo stimo anche come dirigente politico, conto che si lavori insieme, non siamo una caserma - ha detto Salvini - Stasera al Consiglio nazionale conto che non litighino, facciano i gruppi, facciano quello che vogliono, ma non litighino. Confido nel lieto fine perchè di Luca Zaia ce n'è uno, lo vorrebbero tutti. Credo che se faremo una campagna seria a fianco di Zaia per Flavio ci sarà tanto futuro in Lega». E sulla lista Impegno veneto di Baggio & c? «Un bel nome» ha chiosato il segretario federale. Siamo di fronte ad una clamorosa retromarcia di Salvini? Tra gli oppositori di Tosi qualche timore c'è: ma sarebbe una frittata - dicono - perchè crerebbe un pericoloso precedente e sarebbe un cedimento ad un segretario che non ha più in mano il partito.
Per stasera i finali possibili sono più d'uno: davanti a Dozzo, la maggioranza tosiana potrebbe approvare le liste dei candidati che arrivano dalla segreterie provinciali, dare l'ok ad una lista Tosi, disconoscere le decisioni del Federale e sfidarlo apertamente, con rischio di commissariamento di tutto. Dipende anche da come andrà, prima, il faccia a faccia Salvini-Tosi. I sondaggi fatti in questi giorni dal sindaco di Verona per verificare quanti leghisti lo seguirebbero in caso di rottura hanno dato risultati minimi: la gran parte dei leghisti resta in Lega. Come il segretario di Venezia, Alberto Semenzato: «Non ho mai pensato a strappi, resto leghista. Non conosco nè Fari nè Noi con Salvini. Però sono d'accordo sulla posizione dell'autodeterminazione del Veneto». Semmai qualche fedele del segretario della Liga lo incita a restare nel Carroccio e a dare battaglia. Fin da stasera. Massimo Bitonci, sostenitore di Zaia contesta la legittimità della riunione: «Non dovrebbe neanche tenersi, il Nazionale è invalido dopo le decisioni del Federale e la nomina di Dozzo. Le regole del gioco non può fissarle Tosi. Inoltre oggi il presidente della Liga, Baggio, ha formato un altro gruppo, e quindi si pone automaticamente fuori dal partito - aggiunge il sindaco di Padova - D'altra parte anche Tosi per me è fuori, non lo riconosco. Confermo di aver chiesto al Federale un provvedimento disciplinare nei suoi confronti». Oltre a quella di Bitonci, sono probabili altre assenze di peso al Nazionale di stasera: in primis quella del governatore e dell'assessore e consigliere federale Marino Finozzi, tosiano.

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