Padoan: più credito ora le imprese investano

Sabato 1 Novembre 2014
ROMA - L'economia italiana rimane «debole». Continuerà a segnalare un rallentamento anche nei mesi finali dell'anno. E le famiglie adeguano i comportamenti: «prudenti» sulla spesa, con consumi privati in «moderato aumento» e la tentazione di fare le formiche, tanto che ci si aspetta un «aumento graduale dei livelli di risparmio che rimangono sensibilmente inferiori alla media di lungo periodo».
L'Istat fotografa un'Italia ancora in difficoltà. Alla quale il ministro dell'Economia, parlando alla giornata del risparmio, invia rassicurazioni e pungoli. Il calo delle tasse - dice nel capitolo delle rassicurazioni - è «importante», soprattutto sul cuneo fiscale e i conti in ordine garantiscono che non ci saranno sorprese al rialzo. Quindi - ed è uno dei pungoli - le imprese ora investano.
La manovra, del resto incassa anche l'ok del governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, che definisce «opportuna» la decisione di rinviare al 2017 il pareggio di bilancio. Padoan, davanti al governatori e ai protagonisti della finanza italiana, racconta la manovra e spiega che «gli operatori ed i mercati hanno ben accolto la Legge di Stabilità orientata al sostegno della crescita, più in generale stanno accordando piena fiducia ad un progetto politico che intende promuovere lo sviluppo del Paese sciogliendo i nodi strutturali accumulati nel tempo».
Inoltre si punta ad una crescita generale: «Il governo ha posto in primo piano a livello europeo la questione della crescita e degli investimenti anticipando il programma annunciato dal nuovo presidente della Commissione Juncker». Per favorire lo sviluppo il governo investe molto («la riforma del lavoro è fondamentale») ma altrettanto devono fare ora le imprese: il taglio del cuneo fiscale è «misura strutturale" che richiede " significative". Sarà «efficace - aggiunge - nella misura in cui le imprese valuteranno opportuno effettuare nuovi investimenti». Ma serve anche la «fiducia di famiglie imprese». Che potranno inoltre dormire sonni più tranquilli: «le finanze pubbliche italiane - promette il ministro - rimarranno sostenibili riducendo l'incertezza sul livello della pressione fiscale futura, con un effetto positivo su consumi ed investimenti futuri».
Il governatore nel suo intervento fa un assist al governo: data la fase recessiva - sostiene - «l'esecutivo ha opportunamente deciso di rendere più graduale il processo di riequilibrio dei conti pubblici». Questo grazie anche al fatto che «il Consiglio Ue dello scorso giugno ha sottolineato l'importanza di sfruttare 'al meglio' la flessibilità già ora insita nel Patto di Stabilità». Però, sottolinea, ora serve «la rapida definizione di tutti gli aspetti di questa strategia» dell'esecutivo. E questo per «innalzare il potenziale di sviluppo del Paese». Anche perché l'interesse degli investitori sui titoli italiani prosegue» ma l'economia deve crescere evitando che «la bassa crescita finisca per riflettersi sulle loro valutazioni». Il rischio è evidente: «Le favorevoli condizioni finanziarie» del 2014 - avverte Visco - potrebbero «svanire in maniera repentina». Un allarme quello di Visco che arriva poco prima che il ministro Padoan sottolinea come il finanziamento durante l'anno in corso si sia realizzato a condizioni di mercato particolarmente favorevoli.

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