Mose, commissario in arrivo

Giovedì 30 Ottobre 2014
Mose, commissario in arrivo
Lo "sberlone" del Governo all'ora di pranzo. E di sicuro il cibo è andato di traverso a qualcuno. A distanza di quattro mesi dal blitz sul sistema Mose, un'altra pesante tegola si abbatte sul Consorzio Venezia Nuova. L'Autorità nazionale anticorruzione (Anac) ha annunciato ieri, al termine di un'istruttoria durata circa due mesi, di aver avviato l'iter per il commissariamento dell'ente concessionario per i lavori del Mose con una procedura ad hoc richiesta al prefetto di Roma, titolare per competenza territoriale in quanto la concessione dei lavori al Cvn è stata firmata al ministero dei Trasporti. Insomma, un altro colpo durissimo alla "madre di tutte le battaglie" con l'Anac che ha ritenuto insufficienti le moficihe alla governance del Consorzio. Un fulmine a ciel sereno almeno nelle stanze del Cvn nella sede dell'Arsenale di Venezia, anche di fronte a quella tenue assicurazione che il presidente dell'Anac, Raffaele Cantone aveva fatto balenare nella sua visita al Consorzio Venezia Nuova un mese dopo la "grande retata". E sia pure usando parole pesantissime ("Venezia è peggio di Milano. Qui la corruzione è a 360 gradi"), Cantone aveva mantenuto il "basso profilo" ipotizzando il commissariamento dell'ente concessionario, ma facendo intendere anche che il Cvn era sì sotto osservazione, ma che le azioni messe in cantiere dal nuovo staff guidato dal nuovo presidente Mauro Fabris stavano facendo fare passi avanti nella trasparenza degli atti. L'Anac avrebbe adottato il provvedimento di commissariamento ai sensi dell'articolo 32 del decreto legge 90 dello scorso giugno sui nuovi poteri dell'Autorità anticorruzione.
«A poco a poco l'ipotesi commissariamento l'avevamo messa in conto - sottolinea Fabris - Possiamo anche non essere stupiti più di tanto. Ne prendiamo atto. L'iter di avvio della procedura prevede che come Consorzio si possa avere non solo l'accesso agli atti, ma anche elaborare una risposta all'Anac. É una questione che i nostri avvocati stanno valutando. Di certo, come abbiamo sempre detto, faremo quello che ci chiede il Governo». Insomma, al di là di tutto l'imbarazzo non manca, anche perchè in questi mesi il Consorzio Venezia Nuova non solo ha cambiato la propria dirigenza, ma ha proseguito con rapidità nel progetto Mose con la posa dei cassoni e delle prime paratie mobili alle bocche di porto.
Ed è proprio sul piano programma che Fabris esprime le proprie preoccupazioni, anche in presenza di un "taglio" fatto da Palazzo Chigi nella Legge di stabilità 2014 per 137 milioni, parte di quei 401 annunciati proprio dal Governo, messi in agenda dal Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), ma ancora non concessi. «Di certo - taglia corto Fabris - tutto ciò non potrà che comportare un ritardo nei lavori e nella conclusione dell'opera». Un timore smentito in serata dalla stessa Anac: «Se dovesse arrivare un commissario - ha avvertito l'Autorità - non vi sarà alcuno stop ai lavori. Il commissario sarà tenuto ad assicurarne il completamento». Immediate le reazioni del mondo politico. La più dura è quella dell'ex sindaco Massimo Cacciari: «Ok al commissariamento - ha detto - perchè ci sta tutto. Resta il rammarico perchè senza vertici e con i soldi che vengono via via meno non vedremo mai l'opera finita. Saranno soddisfatti tutti coloro che ci hanno lucrato perchè così non si vedranno le loro colpe visto che con il commissariamento il Mose resterà incompiuto». Dal canto suo, il sottosegretario PierPaolo Baretta (Pd) aggiunge: «É la comprensibile conclusione di un'incredibile quanto dolorosa vicenda. L'importante è che si concluda l'opera». L'altro sottosegretario veneziano, Enrico Zanetti (Sc) è duro: «Se l'Anac ha agito così - dice - vuol dire che ce n'erano i presupposti. E dirò di più non mi sembra strano, con tutto il rispetto per la "governance" attuale, ma nel complesso vi è un ambiente che va bonificato. Il cambiamento è stato nelle apicalità, ma la trasparenza deve essere a tutti i livelli».

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