Le prime conferme nei verbali della difesa

Mercoledì 30 Luglio 2014
VENEZIA - I verbali delle segretarie di Giancarlo Galan sono due degli allegati al memoriale in cui l'ex governatore ammette di aver ricevuto finanziamenti elettorali dagli imprenditori e accusa Claudia Minutillo di una gestione perlomeno disinvolta della sua agenda, quando dal 2000 al 2005 reggeva la macchina organizzativa a Palazzo Balbi. Ma non sono gli unici documenti su cui puntano gli avvocati Antonio Franchini e Niccolò Ghedini, difensori del deputato padovano, per dimostrare che ciò che è scritto nel memoriale è vero. Ci sono altri verbali di collaboratori dell'entourage dell'allora presidente.
Le segretarie sono Giorgia Pozza e Laura Lazzarin. La Pozza, vicentina, molto legata a Lia Sartori, «ha sostituito la Minutillo dopo il licenziamento», spiega Galan. Infatti, le cronache dell'epoca la segnalano il 9 maggio 2005 quando Galan, rieletto per la terza volta, andò a Palazzo Ferro Fini per la prima seduta. Con lui c'era il fido Franco Miracco (che però non è indicato come possibile teste nel memoriale, anche se era l'uomo più vicino a Galan). «Laura Lazzarin ricoprì lo stesso incarico» ha aggiunto l'ex governatore. E divenne una collaboratirce così preziosa che Galan se la portò al ministero dei Beni Culturali con l'incarico di segretario particolare, lo stesso che aveva rivestito a Palazzo Balbi.
Negli allegati del memoriale non c'è traccia di interrogatori dei dieci imprenditori citati da Galan. La ragione può essere spiegata in un solo modo: se fossero stati sentiti, in base alle norme che prevedono l'indagine difensiva, in quanto "indagati" poteziali di finanziamento illecito, avrebbero dovuto essere sentiti con un difensore. È quello che accadrebbe se i pubblici ministeri ritenessero di chiamarli in Procura per spiegare se davvero Galan ricevette soldi da loro per la campgna elettorale del 2005. Galan non rischia neppure che si adombrino finanziamenti successivi al 2005, per il semplice fatto che egli partecipò solo alle elezioni politiche del 2013, ma in quel caso non doveva cercare preferenze. Era capolista nella Circoscrizione Veneto 1. Già eletto prima del voto.
G. P.

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