Italicum, il patto traballa

Domenica 23 Novembre 2014
ROMA - Stavolta gli scricchiolii sono davvero forti. Il patto del Nazareno e, in particolare, l'Italicum sono nuovamente sotto pressione. L'incontro dello scorso 12 novembre tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi sembrava avesse rinsaldato definitivamente l'asse tra Pd e Forza Italia su riforme e legge elettorale ma così non è. I rapporti tra i due partiti sono nuovamente tesi. Il partito degli azzurri chiede garanzie sull'impianto dell'Italicum perché non si fida delle aperture dei dem a Ncd sulle soglie: il premier - spiega Renato Brunetta - continua a cambiare i punti dell'intesa «per ragioni opportunistiche, per ragioni di bottega sua, del suo partito e della sua maggioranza, con Ncd che pretende l'impretendibile. Allora è chiaro che il patto del Nazareno scricchiola, ma in maniera pericolosa».
Le questioni di fondo restano le presunte aperture di Renzi ai 'piccoli' sull'abbassamento delle soglie di sbarramento nella nuova legge: una richiesta avanzata da Sel ma soprattutto da Ncd che vuole così sentirsi meno condizionata sul tavole delle alleanze di fronte all'Opa ostile dei berlusconiani. «È una pura irresponsabilità andare a votare con il Consultellum», afferma Fabrizio Cicchitto replicando proprio ai «cugini» di centrodestra. Forza Italia è su tutte le furie. Ma la reazione del Pd non si fa attendere. Ad aprire il fuoco nel campo dei dem è la vicepresidente Debora Serracchiani che non si lascia intimorire dalle parole del capogruppo azzurro alla Camera e ribalta le responsabilità delle 'incomprensioni': «Berlusconi - scrive in un tweet la presidente del Friuli Venezia Giulia - cambia idea due volte al giorno. Faremo senza di lui #pattichiari». Insomma, nessuna paura. Si spinge oltre Roberto Giachetti che replica alla minaccia di Forza Italia con una controminaccia, invitando il presidente del Consiglio a valutare seriamente l'ipotesi di urne anticipate: «Caro Matteo Renzi - scrive anche lui su twitter - adesso Renato Brunetta vuole andare a votare. Perché non lo accontentiamo? #bastamelina».
In ogni caso, Renzi, già alle prese con Jobs Act e Legge di stabilità, si trova davanti un altro nodo da sciogliere. L'abbassamento delle soglie di sbarramento non va giù al partito di Berlusconi che teme un «colpo di mano peronista che manda a ramengo il Nazareno» e, soprattutto, sembra preparare la strada ad elezioni anticipate. «In questo scorcio di fine anno - si legge nel "Mattinale" la pubblicazione on line del gruppo Fi alla Camera - Renzi vuole trasformare l'Italicum in una legge elettorale da Ddr di Honecker che gli consenta di correre rapido ad elezioni, con premio di lista e soglie bassissime. Inaccettabile, eversivo nella sostanza e persino nella forma».
Berlusconi continua a preparare l'ipotesti del rientro a pieno titolo in politica. Ieri sera l'ex Cavaliere è stato protagonista di un lungo incontro per parlare di politica con i volti nuovi del partito, giovani amministratori e dirigenti locali. Si tratta del primo di una serie di appuntamenti che il leader azzurro aveva da tempo in agenda per rilanciare Forza Italia con volti nuovi provenienti da esperienze sul territorio, scelti da Giovanni Toti, dal responsabile Formazione degli amministratori locali Alessandro Cattaneo, e dalla responsabile dei giovani azzurri Annagrazia Calabria.

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