In attesa di firmare l'accordo in Veneto Berlusconi impone a Fi la tregua in Puglia

Martedì 31 Marzo 2015
ROMA - Forza Italia esce dall'ennesimo weekend di psicodramma interno, in queste ore tutto focalizzato su quella 'rottamazione' della vecchia guardia che ha smosso 'big' come il capogruppo al Senato Romani. Le parole del senatore non sono piaciute a Berlusconi, da giorni stanco delle continue beghe interne. Oggi, comunque, l'ex premier dovrebbe arrivare a Roma per fare un punto sia sul fronte interno sia sulle alleanze regionali dove, se in Veneto il binomio Lega-Forza Italia sembra vicino al concretizzarsi (anche se il capo del Carroccio, Matteo Salvini continua a ripetere di non sentire Berlusconi da molto tempo), nelle Marche si viene profilando un asse moderato (composto da Fi e Aarea Popolare nata dalla fusione Ndc-Udc) sul presidente uscente Spacca. Resta, invece, l'incognita Puglia dove le decisioni del commissario Luigi Vitali continuano a suscitare l'ira dei fittiani, che chiedono - dopo una riunione a Bari - almeno 15 candidati nella lista del partito sennò «andranno da soli». Ma le parole di domenica pronuciate dal candidato azzurro Francesco Schittulli («è indispensabile che nelle liste ci siano i fittiani») sembrerebbero preludere alla ricerca di un'ultima tregua tra la dirigenza di Forza Italia e il ribelle Raffaele Fitto. Con l'obiettivo di evitare una nettissima debacle al voto di maggio. il parlamentare fitiano Distasio è stato chiaro: «Noi abbiamo chiesto quindici candidati su 50 nella regione. Riteniamo sia il minimo della rappresentanza. Non vedo come si possa dire no a una richiesta di questo genere. Il tempo non è una variabile indipendente e noi lo dobbiamo sapere in poco tempo».

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