I poliziotti devono 560mila euro al Viminale

Sabato 28 Marzo 2015
I poliziotti devono 560mila euro al Viminale
BOLOGNA - Lo Stato risarcì la famiglia di Federico Aldrovandi, ucciso a 18 anni da quattro poliziotti in servizio alle Volanti della questura di Ferrara, che lo controllarono in un parco pubblico il 25 settembre 2005. Ora gli agenti, dopo aver espiato la condanna definitiva per eccesso colposo in omicidio colposo, dovranno pagare oltre 561.280 euro al ministero dell'Interno. Dopo il giudizio penale e la sospensione dal servizio arriva dunque la condanna contabile. Dieci anni dopo il fatto è stata la Corte dei Conti dell'Emilia-Romagna ad aver deciso il risarcimento del danno patrimoniale e a condannare Enzo Pontani, Luca Pollastri, Paolo Forlani e Monica Segatto: i primi due dovranno versare al Viminale ciascuno 224.512 euro, gli altri 56.128 euro. La cifra riconosciuta è il 30% di quanto richiesto dalla Procura, 1,8 milioni. E ciò che emerge dalla sentenza, oltre che dai commenti dei legali che pur su parti opposte sul punto concordano, è che l'atto riconosce un concorso di colpa importante dello stesso ministero.
Per l'avvocato della famiglia, Fabio Anselmo, è il riconoscimento di «una indubbia responsabilità del Ministero in tema di mancanza di preparazione, organizzazione e formazione degli agenti. Non si può più parlare di mele marce ma di un problema ben più ampio». Con soddisfazione la decisione è stata accolta da Patrizia Moretti, madre di Federico: «È la giustizia che va avanti».

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