«Claudia? Gestiva tutti gli incontri e

Venerdì 1 Agosto 2014
VENEZIA - Sarà anche la moglie di Giancarlo Galan, eppure Sandra Persegato quando depone di fronte agli avvocati Franchini e Ghedini nell'indagine difensiva, è una testimone. E come tale va presa quando racconta degli scontri con Claudia Minutillo e delle lamentele degli imprenditori per i soldi mai arrivati a Galan. È una delle armi della difesa per l'udienza del riesame di oggi.
«Così conobbi Giancarlo». «Ho conosciuto il mio attuale marito nel dicembre 1999. Lui subito mostrò un interessamento nei miei confronti, ma io me ne stavo sulle mie... A luglio 2000 fui portata a un evento a Teolo e lì conobbi un lato di Giancarlo totalmente nuovo... Il rapporto di coppia cominciò nel 2001».
«Le elezioni del 2005». I fuochi d'artificio con la Minutillo scoppiano nel 2005, a causa della campagna elettorale. «Io ne fui coinvolta in prima persona, dal gennaio 2005, perché non veniva fatta in modo attivo, per le liti interne con l'allora coordinatore regionale Giorgio Carollo. Mi offrii di prendere un'aspettativa dal lavoro e mi occupai della campagna nella sede di Forza Italia di Padova».
«Il grande litigio». Fu un pessimo venerdì, l'1 aprile 2005, due giorni prima delle votazioni. «Ero in ufficio e ci fu un forte scontro tra me e la Minutillo (veniva sporadicamente nella sede di Padova) a causa del fatto che per tutta la campagna si era rifiutata di consegnare l'agenda personale degli appuntamenti di Giancarlo, fondamentale per svolgere al meglio la campagna elettorale. La custodiva gelosamente e non la faceva vedere a nessuno».
«Mille euro a incontro». Ed eccoci ai sospetti di soldi da imprenditori in cambio di incontri con Galan. I difensori hanno chiesto alla Persegato se la segretaria avesse «una sorta di esclusiva degli appuntamenti». «Assolutamente sì, solo lei poteva organizzare e gestire gli incontri e solo per le persone che lei riteneva». E ha saputo che qualcuno aveva pagato. «Dopo che la Minutillo è stata allontanata, tale circostanza mi è stata riferita dall'avv. Rizzieri e da Tommaso Riccoboni. Gli stessi mi riferirono che per incontrare il Presidente era uso versare alla Minutillo tra i 500 e i 1.000 euro, come una sorta di ticket».
«Offerte da Pagnan». Galan ha accusato la Minutillo di aver seguito in Regione le pratiche dell'imprenditore Pagnan (che ha smentito). Ma la moglie conferma. «Dopo che la Minutillo fu licenziata fui chiamata personalmente al telefono dall'ing. Renato Pagnan che mi invitò nel suo ufficio a Padova. Mi disse che a causa dell'assenza della Minutillo non sapevano a chi far tenere sotto controllo le loro pratiche in Regione». Aveva pagato la Minutillo? «Sì, certo. Mi chiese se lo potevo fare io dietro lauta ricompensa».
«Se ne andò ubriaca». Se la Minutillo si è tolta molti sassolini nei verbali d'accusa, la Persegato non è da meno quando parla della festa per la vittoria elettorale nel 2005. «La Minutillo arrivò accompagnata dal sen. Archiutti. Me lo ricordo perfettamente perché era "isolata", dato che tutti erano a conoscenza della lite dell'ultimo giorno della campagna elettorale. Lei se ne andò ubriaca e in lacrime, sorretta da Archiutti».
«Ecco i finanziatori». La moglie di Galan conferma alcuni dei finanziamenti elettorali. «Ne sono venuta a conoscenza perché me lo riferì mio marito. Ricordo alcuni nomi: Angonese (direttore generale di una Ulss di Vicenza, faceva una raccolta tra altri imprenditori), sen. Archiutti unitamente al sen. De Rigo (anche loro facevano una raccolta fra imprenditori), Mezzalira, Mevorach, Mario Putin, Moretti Polegato, Piero Zannoni». Sono i nomi del memoriale di Galan, con l'aggiunta di Walter De Rigo, bellunese, deceduto nel 2009.
«Giancarlo ci rimase male». Ma i soldi di Mevorach e Zannoni non arrivarono. «Non hanno versato... Giancarlo fece delle rimostranze, nonostante fossero degli amici, era quindi rimasto male. Avevo un buon rapporto con Mevorach, allora Giancarlo mi disse se gli potevo far presente del suo dispiacere. Io lo chiamai e gli rappresentai l'amarezza di Giancarlo. Ricordo che Zannoni chiese a me un appuntamento con Giancarlo».
«Ho fatto bene a licenziarla». Dopo l'incontro con Zannoni, Galan «mi disse che avevo ragione con la Minutillo e che aveva fatto bene a mandarla via. Era allibito perchè Zannoni gli aveva comunicato di aver consegnato una grossa somma (frutto forse di una raccolta fra imprenditori) alla Minutillo».
«Incontro a Rovigno». Le conferme sui 300mila euro pagati da Mevorach arrivano l'1 maggio 2005 a Rovigno. L'imprenditore era con la fidanzata, in barca. «Arrivati, Andrea Mevorach si appartò subito con mio marito e io rimasi con Erika, costei mi fece anche una battuta sulla Minutillo del tipo "meno male che l'avete mandata via". Poi mio marito tornò con Mevorach. Ricordo che Giancarlo era con la faccia sconvolta. Era scosso e non voleva rispondere. In un successivo weekend, in barca, venni a sapere che Mevorach aveva consegnato 300.000 euro alla Minutillo, ma questi soldi non vennero dati a mio marito».
«Cattivi pensieri». Ultima frecciata. «Il pensiero di mio marito era che se lo aveva fatto con quei due, chissà con quanti altri lo aveva fatto senza che lui ne fosse venuto a conoscenza».
G. P.

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