Cittadinanza veloce ai bambini stranieri Il piano del premier

Martedì 21 Ottobre 2014
Cittadinanza veloce ai bambini stranieri Il piano del premier
Matteo contro Matteo. Se la Lega di Salvini mette in fila decine di migliaia di persone nel corteo contro l'invasione degli extracomunitari sbarcati dal ferry Mare Nostrum, il premier risponde a tambur battente, con un annuncio in pieno stile Renzi: lo «Ius soli temperato», la concessione anticipata della cittadinanza ai figli di immigrati che abbiano completato in Italia «almeno un ciclo scolastico».
Il disegno di legge del governo, assicura Renzi, arriverà «entro l'anno». «È un fatto di civiltà», osserva il Rottamatore, che coltiva l'idea della cittadinanza accelerata fin dai tempi della prima Leopolda, del suo debutto come politico nazionale. Il disegno annunciato costituirebbe una via di mezzo, un compromesso tra lo "ius soli" secco - «Chi nasce in Italia è italiano» - cui mirava l'ex ministro Cécile Kyenge, oggi parlamentare europeo del Pd, che però non riuscì a concretizzare, e il vigente «ius sanguinis» (è italiano chi è figlio di italiani). Oggi per chi nasce in Italia da genitori non italiani, la cittadinanza è un miraggio: la potrà chiederla soltanto a 18 anni compiuti. Con la proposta Renzi, basterebbero una decina d'anni - il tempo di crescere e completare la scuola primaria - ai nati in Italia, e paradossalmente anche meno ai bambini nati in altri Paesi e arrivati in Italia da ragazzi, cui potrebbero bastare - bisognerà attendere il testo di legge annunciato da Renzi - tre anni di studi e la licenza media.
Ma la cosa curiosa è che il progetto che Matteo Renzi cavalca per esorcizzare le posizioni della Lega, è molto simile a un'idea di Luca Zaia, che il governatore del Veneto lanciò - applaudito dai militanti meno entusiasticamente del solito - nell'assise leghista del giugno 2013. «Ci sono figli di immigrati nati e cresciuti qui, che hanno fatto la scuola qui, che parlano la lingua veneta meglio di me - aveva spiegato Zaia -. Già con le norme attuali, per la cittadinanza occorrono dieci anni di residenza. Quindi io dico soltanto che chi nasce e cresce e va a scuola in Italia, a dieci anni dovrebbe averla». Ma la proposta di Renzi, oggi, a Zaia sembra solo «un'iniziativa per distrarre i cittadini dal problema reale: un'Italia tecnicamente fallita e con i conti fuori regola».
Nella Lega, naturalmente, i mal di pancia ci sono: «Non entro nel merito delle proposte, ma questa di Renzi, dopo gli 80 euro alle mamme, che vuol dire soprattutto mamme immigrate perché sono loro che fanno più figli, è l'ennesima porta aperta ai clandestini - afferma il deputato padovano Roberto Caon - l'ennesimo incentivo a imbarcarsi per venire in Italia, un Paese che va a prenderseli davanti alle coste africane, che ha cancellato il reato d'ingresso clandestino, che gli mette a disposizione 900 euro al mese quando ne dà sì e no la metà agli italiani pensionati e bisognosi, ora gli diamo anche la cittadinanza facile ai figli: il risultato è che gli sbarchi si moltiplicheranno ancora».
Anche tra i Cinquestelle da sempre ci sono, sull'immigrazione, opinioni diverse. La deputata veneta Federica Businato, in teoria, non sarebbe certo contraria al passo in avanti in materia di diritti degli immigrati. Ma il problema è che Francesca, a Matteo, non ci crede proprio. Datele torto: «Renzi ha annunciato ad agosto il disegno di legge sui matrimoni anche tra persone dello stesso sesso. Siamo a ottobre, il testo del governo dobbiamo ancora vederlo. La norma anticorruzione è ferma al Senato da mesi, in attesa dell'annunciato disegno del governo. Anche sulla cittadinanza, ora che il premier ha annunciato un disegno di legge, l'effetto reale sarà il blocco di tutti i progetti di legge già in discussione su questo tema. Altro che passo avanti...».
Mara Carfagna, portavoce di Forza Italia, rivendica al suo partito la paternità della proposta Renzi: «Ancora una volta il premier fa sua una proposta del Pdl, presentata dall'ex parlamentare Souad Sbai». Porte aperte a Renzi, dunque? «Siamo disponibili al dialogo, ma niente accondiscendenza». E pure quelli dell'Ncd, alleati di governo di Renzi, tirano il freno a mano: «Ius soli temperato? Bè, il nostro consenso dipende dalla... temperatura».
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