Boschi, il fascino crea consenso

Sabato 31 Gennaio 2015
ROMA - Il fascino Maria Elena. La seduzione Boschi. I suoi sguardi salvano l'alleanza di governo e dal Transatlantico spianano la strada di Mattarella verso il Quirinale? Il ruolo della renzianissima non è quello della pasdaran. Tutt'altro: è quello della mediatrice dolce, della negoziatrice sweet-fascinosa, di quella che si ritaglia il ruolo della poliziotta buona - convincere gli alfanei con il suo garbo, far riflettere i berlusconiani e rabbonirli con il suo sorriso - mentre il gemello-diverso Luca Lotti, il renzianissimo maschio, si assume il compito del poliziotto cattivo. Divisione del lavoro, ecco. Ed occhio alla tessitrice che fa coppia fissa per un bel po' con Enrico Costa, cuore gentile del Ncd, garbato quanto lei, e lei lo fissa nelle pupille e lui come farà a dirle «vade retro Mattarella»?
Eccola poi con Renato Schifani. Lui pende dalle sue labbra. Cede? Resiste? Cicchitto è più roccioso. Brunetta non ne parliamo: granitico nonostante le gentili pressioni. Lei, Sweet Maria Elena, per portare dalla sua parte i democristiani degli altri partiti ricorda loro le proprie origini cattolico-popolari. Faceva pure la parte della madonnina in un presepe vivente. E sempre lei, aretina come Fanfani, proprio di Fanfani ha sempre parlato bene, proprio di Amintore ha detto che «è un grande statista, oltre che un riferimento per tante donne e uomini non solo della mia terra, compreso mio padre». L'arma Amintore funziona meno dell'arma charme, ma in Maria Elena convivono. Così come l'appello morale: «Mi auguro che Ncd possa votare una persona perbene come Mattarella». Un colloquio che sembra non finire più è quello che la vede impegnata con Maurizio Sacconi, capogruppo dei senatori di Area Popolare. E lui sembra barcollare nelle sue convinzioni. Maria Elena ce l'ha in pugno? Forse. Poi dialoga in aula con Quagliariello e De Girolamo. Riuscendo dove stenta a riuscire Alfano: ossia mette insieme la più berlusconiana con il meno berlusconiano della truppa centrista. Si aggiungono altri e a un certo punto lei: «Andiamo a parlare tutti insieme nella stanza del governo. Lì siamo più comodi e possiamo capirci meglio». Riesce a portare 16 alfanei nella stanza. E al berlusconiano Paolo Romani, quando viene riferita la scena, scappa una battuta di cattivo gusto: «Anche tra i nostri tanti ascoltano Maria Elena? Saranno tutti maschi». Siccome è maschio anche lui, ecco proprio il capogruppo Romani a consulto con la tessitrice sweet. Stanno alla buvette, e con loro c'è anche l'azzurro Toti. Dice loro Maria Elena: «Se riusciamo ad eleggere il presidente della Repubblica con una maggioranza ampia ho fatto il mio dovere da deputata e da cittadina». E Romani: «Sì, ma bisogna arrivarci in un altro modo».
Il modo Boschi è arricchito anche dal look. Vestitino provenzale da madonnina aretina, all'inizio della giornata anche un golfino blu da collegiale (che poi si toglie quando il gioco si fa duro). Saverio Romano, fittiano, le si avvicina e sembra dopo un attimo in preda a un giramento di testa. L'alfaneo siciliano Castiglione già di per sè apprezza Mattarella ma sentire parlare di Mattarella da parte di Maria Elena provoca un gusto particolare.
Alla fine, l'attivissima madonnina ha quasi ricostruito il presepe della maggioranza. E gli onorevoli vanno a dormire, sperando che la giornata di ieri si ripeta ancora. (M.A.)
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