Attraversa la pista, l'aereo le trancia la mano

Lunedì 30 Marzo 2015
L'elica dell'aereo le mozza una mano. E nella pista, macchiata di sangue, sono attimi di terrore.
È accaduto ieri pomeriggio nel campo di volo privato Arca di San Zenone degli Ezzelini, fra Ca' Rainati e Bessica di Loria, durante una manifestazione che aveva richiamato molti ragazzi. All'Arca si tengono spesso iniziative e mostre fotografiche dedicate al volo e agli aerei, che attirano un'infinità di appassionati del settore e semplici curiosi. E interessatissimi apparivano ieri i giovani ospiti, che si aggiravano attorno a un piccolo aereo da turismo, arrivato da Thiene, cercando di capire il funzionamento di leve e comandi.
Poi il decollo dell'apparecchio a due posti per cui erano state prese tutte le necessarie precauzioni. Ma, al momento dell'atterraggio, più precisamente nel passaggio dalla pista al parcheggio, si è verificato l'imponderabile. P.S., vicentina di 45 anni e moglie di un pilota presente alla manifestazione, ha attraversato la pista dirigendosi verso il velivolo, sembrerebbe un Piper, che aveva ancora i motori accesi. Ha così incrociato il passaggio dell'aereo la cui elica a tre pale, ancora in movimento, le ha quasi tranciato di netto la mano destra. Colpita anche a un fianco è stata quindi sbalzata a terra.
Per tutti coloro che stavano assistendo all'esibizione è stato un choc, soprattutto per il pilota, talmente turbato dalle drammatiche conseguenze da non riuscire a trattenere le lacrime. E tutto sommato la donna se l'è cavata a buon mercato perchè la subamputazione dell'arto, stando ai primi esami clinici, non sarebbe irreparabile e soprattutto, se avesse fatto un solo passo in più l'elica l'avrebbe decapitata. L'infortunio alla mano destra comunque è importante e ha richiesto soccorsi immediati. Tant'è che sull'aviosuperfice è subito atterrato l'elicottero del 118. Il personale medico ha constatato la gravità della ferita e la paziente è stata trasportata all'ospedale trevigiano di Ca'Foncello dove ha subito un primo intervento chirurgico per evitare l'irreparabile perdita della mano.
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