«In dieci anni 50 milioni di dosi: zero vittime»

Venerdì 28 Novembre 2014
ROMA - «È improbabile che esista un nesso diretto tra la somministrazione dei due lotti di vaccino antinfluenzale Fluad e la morte di tre anziani». È questo il giudizio di medici e virologi, i quali sottolineano come tale associazione «vada del tutto verificata». Da qui l'invito unanime a «non farsi prendere dal panico» ed il consiglio di «continuare a vaccinarsi» rivolto in primo luogo alle categorie a rischio come appunto gli anziani ed i malati cronici. «I tre anziani deceduti - afferma Fabrizio Pregliasco, ricercatore del dipartimento di Scienze Biomediche dell'Università di Milano - erano tutti soggetti già in condizioni di base gravi. Le morti potrebbero dunque non essere direttamente collegate alla somministrazione del vaccino». Va inoltre ricordato «che tale vaccino è stato già usato in 50 milioni di dosi in 10 anni e non si è mai verificato alcun evento fatale».
Ad ogni modo, il consiglio per coloro che avessero assunto tali vaccini, conferma anche il segretario della Federazione dei medici di famiglia Giacomo Milillo, è di recarsi al pronto soccorso nel caso di comparsa di qualche sintomo o anche, in assenza di sintomi, per segnalare l'assunzione del vaccino in questione. Trascorse 48 ore dalla somministrazione comunque non vi è più pericolo. L'invito agli anziani resta però quello di vaccinarsi: «L'influenza - rileva ancora Pregliasco - per i soggetti fragili può portare anche ad ospedalizzazione e morte per complicanze; non bisogna quindi farsi prendere dal panico, tenendo presente che per i malati cronici i rischi da complicanze sono maggiori di quelli legati alla vaccinazione, che sono invece bassissimi».
Anche secondo il presidente della Società di geriatria e gerontologia, Giuseppe Paolisso, è ancora da verificare il legame fra vaccinazioni influenzali e i tre casi di anziani morti: «I vaccini salvano ogni anno centinaia di migliaia di vite. Le complicanze post-influenza sono fra le prime cause di morte fra gli anziani. Complicazioni broncopolmonari, se si realizzano in un paziente con scompenso cardiaco o un post-infartuato o un diabetico, possono diventare estremamente pericolose».
La campagna di vaccinazioni antinfluenzale ha preso il via da poche settimane, ma il trend sembra essere in crescita, dopo il calo degli ultimi anni. La speranza, concludono i medici, è che ora il clamore per il ritiro dei vaccini con crei una nuova "disaffezione".

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