«Sempre più casi di vera indigenza»

Mercoledì 23 Luglio 2014
Belluno sempre più povera. Bollette salate, stipendi bassi (quando ci sono), disoccupazione e spese alle stelle: vivere, o sopravvivere, è diventato un'impresa. Anche in uno dei cuori pulsanti del «fu» Nordest. Basta vedere il numero di persone costrette a rivolgersi alla Caritas per avere un aiuto concreto. L'istituto diocesano di carità è la vera cartina al tornasole delle nuove povertà bellunesi. Se fino a qualche anno fa coloro che chiedevano aiuto alla Caritas per mangiare o vestirsi erano solo stranieri ed extracomunitari, con i bellunesi più o meno benestanti, oggi la situazione è completamente diversa. Ormai, nelle sedi Caritas si può parlare benissimo il dialetto, visto che le richieste di aiuto arrivano soprattutto da bellunesi. «Il numero di bellunesi che si rivolgono a noi è aumentato moltissimo, soprattutto negli ultimi anni - spiega don Giorgio Soccol, direttore della Caritas Belluno-Feltre -. Una volta erano solo gli stranieri che cercavano aiuto: oggi i casi che ci troviamo a trattare mostrano una sostanziale parità tra italiani ed extracomunitari. La situazione di disagio si avverte forte anche nei nostri paesi e nelle frazioni: l'impoverimento generale è ben visibile. E cominciano ad aumentare anche i casi di vera e propria indigenza». Le risposte che la Caritas è in grado di fornire sono diverse: si va dai centri di ascolto fino al servizio mensa e alle case accoglienza; in alcuni casi, c'è anche l'aiuto economico diretto, la borsa con la spesa e i generi di prima necessità, le medicine (fornite dalla Farmacia dell'Immacolata della parrocchia di San Giovanni Bosco) e molto altro. Da qualche tempo, però, la Caritas diocesana ha dovuto ampliare il proprio raggio d'azione, per dare una mano agli anziani a pagare le bollette. «Ci sono sempre più pensionati che ci chiedono aiuto - prosegue don Giorgio Soccol -. C'è la difficoltà di star dentro le spese con una pensione piccola. Negli ultimi mesi spaventano soprattutto le bollette dell'acqua: arrivano anziani, che magari vivono soli, con 400 o 500 euro di bolletta».

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