PARIGI - La speranza con la quale si apre il vertice è che i ritardi e l'indifferenza ostentati in passato dai paesi che si trovano in prima linea nelle emissioni di gas serra siano alle nostre spalle, e un accordo, il primo mai stipulato in materia tra i rappresentanti dell'intera specie umana, sia finalmente possibile. Ci si riunisce ancora una volta sotto l'ombrello del protocollo di Kyoto, redatto nel 1997. L'obiettivo indicato allora era di ridurre tra il 2008 e il 2012 le emissioni del 5% rispetto al 1990. Il risultato è che a 23 anni di distanza, l'Europa è uno dei pochi membri dell'Onu ad aver rispettato gli impegni presi. Il 2015 è l'anno che segnerà il surriscaldamento medio di un grado per tutto il pianeta, dall'inizio dell'industrializzazione ad oggi. L'ultima volta che un simile fenomeno si è verificato, circa 6.000 anni fa durante il Medio Olocene, nella parte centrale degli Usa oggi granaio del mondo, si era formato un deserto inabitabile. Se si riuscisse a rispettare gli obiettivi,la temperatura salirebbe alla fine del secolo in corso di 2,7 gradi, oltre quindi la soglia del disastro. La vera novità è che Usa e Cina, fino a ieri capisaldi dello scetticismo e dell'opposizione politica alle politiche di contenimento dei gas serra, si presentano a Parigi con una piattaforma comune.
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