Linee lente: ricetta online bocciata

Venerdì 1 Agosto 2014
Ricetta elettronica inutilizzabile. Senza banda larga e internet veloce, non c'è possibilità di utilizzare l'innovazione introdotta in tema di sanità. Se la Regione Veneto sta correndo verso la nuova ricetta «dematerializzata», inviata direttamente dal medico alla farmacia, l'innovazione viene bloccata da linee internet lente. I farmacisti della provincia di Belluno avvisano che il servizio potrebbe subire rallentamenti a causa dell'inadeguatezza delle infrastrutture. «Il servizio della ricetta elettronica è partito, ma non può essere a regime. Le criticità sono troppe e rischieremmo di lasciare la popolazione senza assistenza farmaceutica. I pazienti dovranno essere ancora più pazienti - commenta Roberto Grubissa, presidente di Federfarma Belluno - perché spedire elettronicamente una ricetta in farmacia è diventato un processo molto più lento. Per noi farmacisti è come cercare di correre con un'auto da Formula 1 su mulattiere di montagna. Il Veneto ha investito per attivare la ricetta digitale, ma in questo momento non siamo nelle condizioni di far beneficiare tutti di questo cambiamento».
Il Veneto, fa notare Federfarma, contrariamente a quanto fatto dalla maggior parte delle regioni ha scelto di non fornire direttamente a Sogei, società del ministero dell'Economia, i dati della farmaceutica, ma di farli prima passare attraverso gli archivi digitali regionali, rallentando il sistema e la comunicazione.
«La regione sta investendo in un'innovazione che costa e non porta benefici perché bloccata dalla banda larga inadeguata - aggiunge Grubissa -. Di per sè la ricetta elettronica può rappresentare un miglioramento, farà risparmiare carta, ma questa storia ci spinge ancora a ricordare che mentre si cercano insistentemente risparmi nel 10% della spesa rappresentato dalla farmaceutica territoriale, c'è un 90% di spesa sanitaria nel quale crediamo si possano trovare opportunità di tagli e risparmi più efficaci. Come sempre, i farmacisti bellunesi privilegeranno le esigenze del paziente, cercheranno di ridurre i disagi al minimo e di informare la cittadinanza sulla situazione».

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