L'aggressione in comunità alla Secca sotto la lente nel tavolo in prefettura

Martedì 29 Luglio 2014
L'aggressione in comunità alla Secca sotto la lente nel tavolo in prefettura
BELLUNO - (A.Tr.) Una forchettata sul naso per motivi futili e banali. Nessun retroscena religioso o legato alla differenza di cultura o, ancora, all'inadeguatezza dell'alloggio tanto stretto da aver innervosito gli animi degli occupanti, starebbe dietro il litigio avvenuto giovedì scorso all'ora di pranzo tra due stranieri ospitati dal Ceis alla casa comunità de La Secca. Così getta acqua sul fuoco di una questione che ha subito incendiato parte della politica locale, il capo di gabinetto della prefettura Andrea Celsi annunciando tuttavia come l'episodio sarà oggetto di discussione al tavolo di coordinamento previsto oggi. «Non è un problema di struttura - spiega Celsi - si tratta piuttosto di screzi normali in casi di convivenza tra persone che non si conoscono. Ne parleremo oggi, potrebbe scaturire la decisione di aumentare la vigilanza, vedremo». Sono attesi per questa sera intanto, i nove profughi destinati alla provincia di Belluno nella ripartizione regionale dei 174 avvenuta in questi giorni. Saranno presi in gestione ancora una volta dal Ceis. «Il nostro pensiero - spiega don Gigetto De Bortoli del Ceis - è dare ospitalità e le nostre strutture, rispettando tutte le normative del caso».

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