In fuga senza documenti: da profughi a clandestini

Sabato 19 Aprile 2014
In fuga senza documenti: da profughi a clandestini
Da profughi a clandestini. Il passo è breve per i sei immigrati "scappati". Fino a martedì scorso erano ospiti dei centri di accoglienza allestiti tra Belluno e dintorni, assieme agli altri 84 immigrati africani e mediorientali smistati in provincia nelle ultime settimane dal Ministero dell'Interno. Poi hanno deciso di abbandonare vitto e alloggio per andarsene altrove. Dove? Non si sa. Fatto sta che dopo tre giorni lontani dalle strutture di ospitalità, i profughi perdono il beneficio dell'assistenza e diventano a tutti gli effetti clandestini. Per tutti i profughi ospitati nel Bellunese il permesso di soggiorno temporaneo (in attesa di un'eventuale pronuncia da parte delle commissioni territoriali sullo status di rifugiato) permette di girare sul suolo italiano. Ma il documento è stato rilasciato e consegnato solo giovedì pomeriggio. Ovvero dopo che i sei immigrati avevano lasciato le case d'accoglienza. Abbastanza scontato immaginare che la meta ricercata sia comunque fuori dai confini nazionali, visto che per tutti gli immigrati africani l'Italia rappresenta solo la porta d'ingresso per l'Europa.
«I profughi che se ne sono andati difficilmente torneranno indietro - spiega Marco Slongo, presidente del Consorzio Sviluppo e Innovazione, che si occupa di dare vitto e alloggio ai profughi ospitati in provincia di Belluno -. Sono tutti nordafricani, che avevano dichiarato più volte di voler raggiungere i parenti o altri contatti che hanno in Francia e Germania. Sanno quello che vogliono, perché si sono organizzati. Avevano tutti un cambio di vestiti e un piccolo fondo economico in dollari americani o in euro». Però, se dovessero essere pizzicati dalle autorità straniere in Francia o Germania, verrebbero rispediti in Italia, in quanto primo paese d'ingresso nell'Unione Europea.