Gli scolaretti dal sindaco: «Aiutaci a tenerlo aperto»

Venerdì 21 Novembre 2014
Gli scolaretti dal sindaco: «Aiutaci a tenerlo aperto»
«Aiutateci a tenere aperto il nostro bellissimo asilo». La scuola dell'infanzia paritaria Santa Maria Assunta di Limana si unisce all'appello contro i tagli ai finanziamenti per le scuole paritarie. Ieri mattina, gli 86 bambini iscritti all'asilo parrocchiale, gestito dalle suore appartenenti alle Piccole sorelle dei sacri cuori di Gesù e Maria, hanno incontrato il vicesindaco Edi Fontana, che li ha accolti in municipio, insieme alle insegnanti e al parroco don Mario Doriguzzi.
«Non protestiamo contro l'amministrazione comunale, ma contro la Regione e lo Stato», spiega Giuseppe Dal Pont, presidente del comitato di gestione della scuola, aperta nel 1946 nel palazzo oggi sede del municipio e trasferita nella sede attuale nel 1964. «Mentre le amministrazioni limanesi hanno sempre sostenuto la scuola negli anni, la Regione e lo Stato che stanziano, ma non inviano i soldi. Siamo tra i pochissimi fortunati ad avere il sostegno del comune, che permette di mantenere basse le tariffe».
L'amministrazione comunale di Limana sostiene la scuola paritaria versano un contributo annuale di 500 euro per ogni bambino iscritto e mettendo a disposizione l'edificio, di proprietà del Comune. Limana è un esempio significativo del ruolo fondamentale svolto dalla scuola paritaria, come ha precisato Fontana, che sosterrà in prima persona la protesta. «D'accordo col sindaco, mi farò portavoce presso le amministrazioni dei comuni in cui ci sono scuole dell'infanzia paritarie», ha assicurato, evidenziando l'importanza del servizio offerto. «È scandaloso che non vengano riconosciuti i finanziamenti, considerato il loro ruolo fondamentale per le famiglie del nostro territorio. Se la scuola venisse chiusa, quasi 90 bambini verrebbero privati di un servizio che è ancora più importante in una situazione come la nostra, in cui c'è carenza di posti, con un asilo comunale, a Navasa, che può ospitare al massimo 44 bambini».

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