Duemila bambini in difesa dei loro asili

Venerdì 21 Novembre 2014
Asili in protesta. Un esercito pacifico di 2mila bambini, ieri, in movimento contro i tagli di Stato e Comuni. Nella Giornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza tutte 35 le strutture paritarie della provincia hanno fatto sentire la loro voce, prima che sia troppo tardi. Perché la mancanza di risorse certe toglie ossigeno agli enti paritari che accolgono circa 500 bambini divisi in sette strutture solo nel comune di Belluno e, in tutto il territorio, contano 1200 iscritti. Perdere i contributi significherebbe licenziare il personale e, con il tempo, chiudere i battenti. Il quadro è nero perché, se è vero che la Regione ha deliberato l'11 novembre scorso un aiuto da 21milioni di euro per le scuole materne del Veneto, resta in forse il rinnovo delle convenzioni di diversi Comuni, Belluno compreso, e la certezza di una sforbiciata delle sovvenzioni statali da circa 20milioni di euro per il 2015. Niente di buono all'orizzonte, dunque. Ora si cerca di correre ai ripari. «Senza gli aiuti si rischia la chiusura - spiega Igor Burlon, presidente provinciale Fism - questi soldi coprono il 50% del costo del bambino». Ieri, con l'uscita alle 10 in punto dei bambini dai loro asili, nella forma di una prova di evacuazione, si voleva dare il segnale che qualcosa non va e il fronte per far sentire la propria voce è unito. La protesta, una volta arrivati in strada, ha preso forme diverse. A Castion i piccoli si sono diretti in chiesa, dove hanno intonato canti, detto la loro sui diritti dell'infanzia e lanciato palloncini in aria come segno di buon auspicio. Alla scuola materna di Cusighe all'evacuazione è seguita una passeggiata per la frazione che, per i più grandi, si è allungata fino al centro commerciale Mega de La Veneggia dove hanno distribuito ai passanti cartelli con frasi ispirate ai diritti dei bambini. A Limana e a Pieve, invece, le classi sono state ricevute dal sindaco e hanno trascorso con lui parte della mattinata. Alle 11 poi, in tutte le chiese vicine agli asili, le campane hanno suonato a festa per diversi minuti, a indicare il frastuono di chi vuol far sentire la propria voce. Era il caso di suonarle a lutto ma, ha osservato tra l'ironico e il serio la direttrice dell'asilo di San Biagio Katia Chiarolla, il suono sarebbe durato troppo poco. «In momenti di magra i tagli devono essere fatti, siamo d'accordo - commenta Chiarolla, alla guida di una struttura con 59 bambini e 11 dipendenti - ma non ai servizi prioritari come sono, appunto, le scuole materne paritarie. Le strutture comunali, da sole, non riuscirebbero ad assorbire la domanda della città per questo i paritari sono fondamentali. Qui non si parla di un servizio privato, è giusto sensibilizzare l'opinione su questo». Ieri nell'ambito della rimostranza una prima tranche di sottoscrizioni, 70mila, è stata consegnata dalla Fism regionale a palazzo Balbi; mancava Belluno, dove la raccolta prenderà il via in questi giorni.

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