Blitz dei Nas al pronto soccorso

Mercoledì 22 Ottobre 2014
Irruzione ieri mattina al pronto soccorso di Belluno da parte dei carabinieri del Nucleo antisofisticazione (Nas). Armati di avvisi di garanzia i militari hanno aperto la finestra su un'inchiesta che, pare, durasse da tempo, portata avanti anche attraverso intercettazioni ambientali.
Questa mattina torneranno per acquisire altro materiale.
Massimo il riserbo sull'intera vicenda. Al centro delle indagini ci sarebbero presunti utilizzi impropri della struttura, ma si parla anche di collegamenti con centri sanitari esterni, tanto che sarebbero state visitati anche alcuni centri convenzionati.
Un polverone che ha mandato in fibrillazione i vertici dell'Uls 1, il personale medico e infermieristico. L'inaspettata visita non è stata certo tra le più gradite e indolori.
Il primario, Giovanni Goigoux, risponde al telefono, ma si limita a dire: «Mi spiace, stavolta non posso essere d'aiuto. Abbiate pazienza».
Anche il direttore sanitario, Tiziano Martello, è ancora al silenzio più granitico. Ammette solo che l'ispezione c'è stata. Stessa risposta dal direttore generale, Pier Paolo Faronato: «Non so ancora nulla - spiega al telefono -. Sto attendendo anch'io chiarimenti».
Un vero terremoto che ha gettato scompiglio in una struttura da sempre tra le più quotate ed estranee a scandali. Stavolta non si tratterebbe infatti di una posizione singola, ma di un ipotetico "sistema".
Il blitz dei militari ha fatto rapidamente il giro negli ambienti medici. Stamattina saranno nuovamente in ospedale per prelevare altro materiale utile alle indagini. L'intervento del Nas fa pensare a possibili frodi o truffe nei confronti dello Stato.
Siamo solo alle prime battute di un'indagine che potrebbe fare clamore, proprio perché tocca una struttura finora esente da grandi inchieste, ma che, comunque, dovrà poi trovare il bilanciamento nelle difese delle persone sottoposte ad indagini.

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