«Tragedie che parlano da sole»

Venerdì 4 Settembre 2015
«Tragedie che parlano da sole»
Era in visita alla Biennale, ma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ieri mattina non ha potuto esimersi, con i giornalisti che lo incalzavano, da un commento sul tema dell'immigrazione, e sulla maggiore consapevolezza mostrata negli ultimi tempi dall'Europa: «L'evidenza dei fatti e delle tragedie a cui si assiste - ha detto il Presidente riferendosi alle dolorose immagini circolate in queste ultime ore - ha una forza di persuasione molto alta».
D'altra parte il conflitto tra i drammi delle migrazioni e la stimolante compresenza di esperienze artistiche da tutto il mondo che caratterizza la Biennale, non poteva non colpire la sensibilità del Presidente. «Questi apporti culturali diversi sono il patrimonio della Biennale e che la Biennale offre a Venezia e al mondo», ha detto riferendosi anche alla presenza nella Mostra di Paesi da cui oggi fuggono migliaia di migranti.
Mattarella è stato accompagnato nella sua visita, iniziata alle 10.15 all'Arsenale e poi proseguita col Padiglione italiano e i Giardini, dal presidente della Biennale Paolo Baratta e dal direttore Okwui Enwezor, dal ministro Dario Franceschini e dalle autorità locali, col governatore Luca Zaia, il sindaco Luigi Brugnaro (che aveva avuto con lui un incontro personale di prima mattina), il prefetto Domenico Cuttaia, il questore Angelo Sanna.
Il capo dello Stato ha visitato prima le Corderie e il resto dell'Arsenale, apprezzando in particolare le opere di Monica Bonvicini e di Georg Baselitz, e poi fermandosi nel padiglione della Santa Sede; ha proseguito quindi per il Padiglione Italia e infine ha visitato l'area Educational, che ieri mattina ospitava una trentina di bambini dai tre ai dodici anni del campo scuola estivo gestito dall'Associazione RTM a Sacca Fisola: una visita a sorpresa, perchè gli operatori sapevano solo che sarebbero passate delle autorità. Ma i bambini non si sono persi d'animo, uno anzi ha invitato il Presidente a dargli una mano a completare il suo disegno, e Mattarella non ha fatto mancare il suo contributo, incoraggiando poi affettuosamente gli altri a proseguire il loro lavoro. Da qui l'illustre visitatore (con i giornalisti a distanza) è stato accompagnato ai Giardini, dove ha visitato in particolare il Padiglione Centrale e la biblioteca dell'Asac.
«Quasi un addetto ai lavori», l'ha definito alla fine Paolo Baratta, sottolineandone «la capacità di cogliere con poche, misurate e puntuali osservazioni gli aspetti essenziali di ogni opera, e l 'intensa partecipazione con cui ha recepito le immagini forti e significative che testimoniano l'incalzare della storia, e la capacità della Biennale di tradurre in mappe poetiche quello che accade nel mondo. Ma ha apprezzato anche il restauro dell'Arsenale, la biblioteca dell'Asac e lo spirito di Biennale College, l'imparare facendo».
In mattinata, come detto, il Capo dello Stato aveva incontrato anche il sindaco Brugnaro, che si è detto «onorato di averlo potuto accogliere» e lo ha ringraziato «per la disponibilità nel concedermi un cortese colloquio, nel quale ho potuto affrontare riservatamente le tematiche più urgenti per la città. Il presidente sarà sempre il benvenuto nella nostra splendida Venezia».
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