Hard Rock, il capo indiano: «Pronti
a gestire il Casinò di Venezia»

Lunedì 27 Luglio 2015
James Edward Billie
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VENEZIA - «Se ci coinvolgessero, potremmo anche pensare di rilanciare il Casinò di Venezia. Anche se investire in Italia non è facile».



Parola di James Edward Billie, che poco fa nei locali dell'Hard Rock Cafe di bacino Orseolo, ha raccontato la sua storia e i progetti per la nota catena di locali, affiancato dal vice James F. Allen.







Il suo nome in Italia dice ancora poco, salvo tra gli studiosi dei nativi americani e tra quanti manifestano interesse per il loro passato e il loro presente. Ma negli Stati Uniti, dove James Edward Billie è capo tribù degli Indiani Seminole della Florida (eletto dalla stessa nel 2011 con il 60% dei voti), è considerato un vero e proprio personaggio simbolo di un ieri contrassegnato da violenza ed emarginazione e di un oggi diametralmente opposto.



Non solo perché i combattivi Seminole, dopo guerre assai cruente e unici a non essersi mai arresi alle "giacche blu" (di cui, dopo la cessazione delle ostilità, furono eccellenti scout e interpreti), ottennero l'autonomia nel 1923 e a titolo d'indennizzo il pieno riconoscimento della sovranità sui territori loro rimasti nel 1957 (sviluppando da allora economie di riserva assai remunerative basate in particolare sulla vendita di tabacco, sulla valorizzazione del patrimonio culturale, sul turismo e sul gioco d'azzardo), ma perchè la tribù è attualmente proprietaria del marchio Hard Rock International, uno dei più facoltosi e conosciuti a livello mondiale per i suoi 154 cafe, 21 alberghi e 10 case da gioco.



Una storia incredibile e per molti versi leggendaria, quella di "Chief Jim Billie",portata alla luce nel nostro Paese dal premio Nobel Dario Fo e dal figlio Jacopo.
Ultimo aggiornamento: 28 Luglio, 14:39
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