Vende il bàcaro e alla sua morte
lascia 650mila euro al Don Vecchi

Domenica 11 Ottobre 2015 di Fulvio Fenzo
Vende il bàcaro e alla sua morte lascia 650mila euro al Don Vecchi
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VENEZIA - Se non è la Divina Provvidenza, poco ci manca. Una donazione - e che donazione - che consentirà di completare il Don Vecchi 6 già nella prossima primavera. Quello dove saranno ospitati uomini e papà separati o divorziati in difficoltà economica, preti anziani, disabili e parenti dei degenti in ospedale.



La telefonata è arrivata a don Armando Trevisiol pochi giorni fa. "L’operazione è finalmente giunta in porto", si è sentito dire. E "l’operazione" significava una donazione di 675.982 euro alla Fondazione Carpinetum: il lascito testamentario di una ex dipendente del Comune di Venezia, Rosanna Saccardo, deceduta alcuni anni fa, che aveva ricevuto una grossa eredità, il cui ultimo il desiderio era di fare del bene.



«Un desiderio che è stato ora esaudito grazie all'opera della sorella, Giustina Saccardo Scaldaferro, oggi quasi 90enne, che in questi anni ha seguito tutta la non facile procedura - spiega don Armando -. Si trattava di mettere in regola, con le norme attuali, un “bacaro” vicino a piazza San Marco di proprietà di questa famiglia, e trovare poi un acquirente che disponesse del denaro necessario per l’acquisto, denaro adesso destinato alla Fondazione per la costruzione dei nuovi 65 alloggi agli Arzeroni».



E il Don Vecchi 6 sarà qualcosa di diverso dagli altri centri per anziani finora realizzati in città: «Una nuova struttura destinata alle criticità abitative, che noi vediamo come una tappa del tentativo di trasformare Mestre, attraverso un nuovo servizio per i cittadini in difficoltà, in una città solidale» sottolinea l’ex parroco di Carpenedo.



Ultimo aggiornamento: 12 Ottobre, 12:08

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