Don Gianni contro l'elemosina:
«È diseducativa, cerchino un lavoro»

Venerdì 29 Agosto 2014 di Alvise Sperandio
Don Gianni Antoniazzi
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CARPENEDO (VENEZIA) - Riparte la querelle sull'accattonaggio, che investe varie zone del Nordest, stavolta da Carpenedo quartiere centrale di Mestre: qui finora i mendicanti stranieri si erano visti solo qualche volta, di passaggio. Da qualche settimana però un gruppetto staziona stabilmente sul sagrato della chiesa dedicata ai santi Gervasio e Protasio: tre o quattro, spesso seduti o sdraiati sugli scalini d'accesso alla chiesa.



Adesso che la scena è diventata abituale, il quartiere ha deciso di opporsi e, per coincidenza o meno, a prendere posizione sono insieme il parroco, don Gianni Antoniazzi, e tutti i negozianti della piazza. Il primo ha dedicato alla vicenda l'articolo principale del foglio settimanale Lettera aperta, suggerendo di non dare soldi a queste persone «perché non è educativo». I secondi hanno fatto altrettanto appendendo alle vetrine dei loro locali lo stesso invito che nei giorni scorsi è già comparso prima a Catania, poi a Pordenone, Ferrara.



Don Antoniazzi non ha peli sulla lingua. «La carità sta nella crescita della persona amata - scrive - Dare un euro a questi tali è assecondare il loro capriccio e la loro pigrizia: non c'è nulla di evangelico, e questo è il pensiero del parroco. Se queste persone vengono è perché qui trovano. Per piacere smettiamo di sostenerli in questo modo».







Ultimo aggiornamento: 16:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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