CHIOGGIA - Decine di imbarcazioni che occupano lunghi tratti della Fondamenta del Lusenzo, con ormeggi precari d'ogni genere anche a due passi dal Magistrato alle Acque.
Nonostante i divieti teorici, i proprietari hanno impunemente conficcato un'autentica selva di travi, putrelle, ferri vecchi e tubi di plastica al posto dei tradizionali paletti di castagno, tipici della Laguna Veneta.
La situazione è degenerata perfino lungo la banchina dell'Isola dell'Unione, con buona pace del Magistrato alle Acque che esercita la propria giurisdizione sul canale. Gli uffici dell'ente distano infatti dalla riva in questione appena un centinaio di metri. «Siamo alle prese con una situazione a dir poco intollerabile - commenta il consigliere comunale e regionale Lucio Tiozzo (Pd) -. Mentre il Comune cerca di mantenere un certo decoro lungo i canali di propria competenza, dove comanda il Magistrato alle Acque regna il caos. Si tratta di una situazione inaccettabile per una località turistica com'è Chioggia. Forse tutti lasciano correre perché all'ente tira aria di liquidazione, visto che il Governo intenderebbe scioglierlo, ma questa circostanza non costituirebbe una buona ragione per tralasciare i servizi essenziali. Prima fra tutti, la vigilanza sugli abusi». Tiozzo ha quindi deciso di interpellare il sindaco affinché agisca di conseguenza, nonostante negli ultimi tempi (lo ammette anche Tiozzo) anche il Comune starebbe perdendo parzialmente il controllo della situazione lungo alcune banchine di propria competenza. Non si salva nemmeno il rio Perotolo, cui si affaccia la monumentale balaustra del sagrato della Cattedrale. Alcuni padroni di barche hanno vistosamente modificato l'ormeggio regolare, aggiungendovi aste ed altri oggetti non previsti.