Il degrado in "mostra" alla Ca' d'Oro
Assi a pezzi e sacchi di spazzatura

Giovedì 27 Agosto 2015
Il degrado in "mostra" alla Ca' d'Oro Assi a pezzi e sacchi di spazzatura
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Next stop Ca’ d’Oro.

Finché dura. Una calle stretta e lunga. In fondo un albergo di lusso un tempo sede degli uffici di Actv. La gente ci passa stretta quando i battelli sbarcano le tante ormai troppe persone per quella fermata. Poi, quando c’è l’alta marea e le passerelle la situazione peggiora.

ASSI SCONNESSE - La fermata del vaporetto non è il massimo. Oramai tutta rattoppata con lastre di metallo. Il legno si sgretola inevitabilmente sotto il calpestio dei milioni di passaggi. In più punti è consumato e la segatura che si produce dal continuo sfregamento si accumula tra gli spazi delle assi. Poco tempo fa un angolo dell’imbarcadero aveva avuto un principio d’incendio. Ancora oggi ci sono i resti e i nastri dei vigili del fuoco. Una fermata che ha in se alcune bizzarrie. Dal portacenere che non porta la cenere. Già, poiché all’interno questo è vuoto. Si appoggia la sigaretta e voilà, cade per terra.

CESTINO VOLANTE - E poi il sacchetto grigio scuro legato alla balaustra traballante a mo’ di cestino per buttare la carta. O semplicemente il titolo di viaggio scaduto. Che tempo poco è già stracolmo di tutto. Forse le persone dovrebbero spegnersi le sigarette su una mano oppure portarsi dietro un bidoncino portatile per le immondizie. La povera balaustra durante la mattina è vittima degli assalti anche dei trasportatori che per comodità legano lì la barca e poi effettuano lo scarico. E questo non aiuta la sua stabilità.

LE FONDAMENTA - A questo si aggiunge anche il crollo delle fondamenta di palazzo Giusti-Duodo, fronte canal Grande di fianco alla Ca' d'Oro, che continua inesorabilmente. Certo il palazzo è “solo” del 1766, quindi di origini più plebee e meno nobile rispetto alle importanti costruzioni della Serenissima, però meriterebbe senz'altro maggiori attenzioni. Non sarà un alto esempio di architettura, ma siccome sta di fianco alla Ca’ d'Oro rimane uno dei siti più fotografati al mondo. Inoltre la continua erosione provocata dai battelli in manovra elemento già fatto notare dalla soprintendenza non aiuta il processo e mina anche le fondamenta del suo vicino più nobile. Con l'arrivo delle basse maree la situazione di certo non migliora e mette in mostra lo stato di gravità. E uno spettacolo nell’insieme non esaltante e allarmante. Tanto si sa, di opere e bellezze ne abbiamo talmente tante che una più una meno … masegno più, masegno meno...

LA MAPPA - Volendo in tutto questo si può anche sorridere leggendo il cartello con le indicazioni della nuova toponomastica: “rio terà, si trasforma semplicemente in “rio terra”. Effettivamente per interrarlo ci hanno messo della terra. Campo San Zan Degolà diventa Decollato. Effettivamente il santo si chiamava Giovanni Battista Decollato. Ma su questo si è già ampiamente discusso.

Oggi resta ancora quel brutto sacchetto grigio appeso che visto con lo sfondo del canal Grande da un’idea approssimativa e decadente e in netto contrasto con la bellezza del panorama. Non si tratta di strategie di alto livello: un porta sacchetto di plastica. Non si tratta di investimenti da grande opera: un posacenere. Non si tratta di consultazioni ministeriali e o di deleghe extraterrestri quasi divine: sistemare un crollo.

Ultimo aggiornamento: 28 Agosto, 17:12

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