Domenico, il friulano che insegna
a fare i salami ai giamaicani

Domenica 1 Marzo 2015 di David Zanirato
Domenico Forgiarini e il suo nachetto
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TOMEZZO - Di storie di friulani di successo in giro per il mondo ne abbiamo lette e ascoltate parecchie negli anni. Stavolta ce n'è una però curiosa e insolita. Avreste mai pensato che la tradizione della norcineria "made in Friul" potesse prendere piede ai Caraibi?



Ebbene sì, perché Domenico Forgiarini, 79 anni, nativo di Tolmezzo, da un paio d'anni sta insegnando a diventare "purcitârs" ai giamaicani, popolazione all'apparenza lontana, gastronomicamente parlando, dai nostri target culinari ma che invece apprezza e non poco le carni di maiale, cucinate soprattutto nella versione "Jerk" ossia alla griglia, marinati in un mix di cipolle, timo, pimento, cannella, noce moscata, sale e pepe, piatto preferito tra l'altro dal velocista olimpionico Usain Bolt, atleta simbolo del paese caraibico.



«Da quando mia figlia ha sposato un giamaicano negli anni Novanta ho incominciato a venire in vacanza in questa isola - ci racconta Meni, mentre lo incontriamo a Negril, principale località turistica della Giamaica, posta sulla costa occidentale - e quando gli amici di mio genero hanno saputo che facevo il macellaio hanno incominciato a chiedermi i trucchi del mestiere».



Domenico Forgiarini se n'era andato dalla Carnia come emigrante nel 1965, a 30 anni, prendendo la via del Canada: «Imparai l'arte della macellazione e della norcineria in particolare alla scuola della famiglia Larice di Amaro - ricorda scavando con orgoglio nel suo passato mentre si esprime in "friulish", un friulano inframezzato da qualche parola di inglese - mi mandarono a Lienz in Austria a perfezionare la tecnica e poi quando tornai aprii anche una mia macelleria ad Amaro».



La separazione dalla moglie gli fece cambiar vita, spingendolo ad oltrepassare l'oceano, senza comunque tagliare mai i ponti con la sua terra natia che rievoca in moltissimi aneddoti e personaggi a lui cari. «Arrivai in Canada sotto una nevicata record e mi arrangiai a fare un po’di tutto, poi quando una famiglia di "business man" vide che la carne che preparavo era un portento - racconta ancora fiero di sè - mi fecero crescere professionalmente e da allora non mi fermai più».



Nel 1994 l'arrivo in Giamaica e la scoperta di una terra magnifica: «Qui si sta come in paradiso e quando mi hanno chiesto una mano non mi sono certo tirato indietro». Oggi in una struttura fuori Negril assieme ad un socio e ad alcuni dipendenti abbatte e prepara una sessantina di maiali al giorno: sono molte infatti le richieste che arrivano da parte dei ristoratori della zona, tra cui molti italiani: «Hanno troppa premura però - fa notare -, faticano a capire che la carne deve subire un periodo di frollatura almeno di una settimana».



Oltre ai maiali sezionati nei vari tagli, Meni ha iniziato a produrre anche alcuni insaccati come le salsicce o l'ossocollo mentre a dispetto dell'età continua a pensare al futuro: «Se riusciamo ad ampliare il macello vorrei realizzare anche una stanza di affumicatura per produrre dei salami». Instancabile.
Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 16:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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