Dai crostini al paté, fino all'arrosto
e ai fegatini: menù a base di nutria

Domenica 29 Marzo 2015 di Paolo Calia
Dai crostini al paté, fino all'arrosto e ai fegatini: menù a base di nutria
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TREVISO - Antipasto di crostini al paté di nutria. A seguire: nutria al forno con le cipolle, nutria arrosto con le patate e, per finire, fegatini di nutria alla veneziana. Il tutto annaffiato con Prosecco e Raboso del Piave. Poi il dessert, fortunatamente un normalissimo dessert. A Farra di Soligo, nel cuore delle colline trevigiane, non hanno certo aspettato che l'assessore provinciale alla Caccia Mirco Lorenzon se ne uscisse con l'idea di mangiare i castoridi che popolano le rive dei corsi d'acqua veneti per preparare menù all'altezza. «Quei dea Nutria», gruppetto goliardico amante della buona cucina, organizza banchetti del genere ormai da tre anni.



Ma venerdì sera hanno voluto invitare l'assessore al loro tavolo: «Ed è stata una cena buonissima. Eccezionale», puntualizza Lorenzon.

Ormai nella Marca è nutria-mania. Nonostante il solo pensiero di pasteggiare con il castorino blocchi lo stomaco a più di qualcuno, si moltiplicano i posti dove il pelosissimo animale è il pezzo forte del banchetto: «Magari la prima volta che la mangi ti pare così e così perché sei ancora vittima del pregiudizio - osserva Cristian Gai, organizzatore della serata - poi però ti abitui e ti rendi conto che stai assaporando una carne ottima, bianca, delicata, senza grassi e colesterolo. È molto meglio di quella che si trova nella grande distribuzione. La nutria è sana: si ciba solo di erba e alghe. Sono almeno tre anni che organizziamo cene così. Questa volta abbiamo deciso di invitare l'assessore vista la sua campagna a favore della nutria come piatto». Le cene si svolgono sempre a casa di qualcuno, mai in ristoranti o trattorie. E le nutrie vengono tutte dal Piave.



L'altra sera a Farra ne sono state utilizzate tre piuttosto grosse per servire 11 persone: «Ce le procura un cacciatore abilitato dalla Provincia al loro abbattimento - precisa Gai - abbiamo iniziato per goliardia visto che se ne parlava in continuazione per i danni che producono. A un certo punto abbiamo pensato: perché non le mangiamo? Adesso facciamo una cena all'anno. In quella precedente c'erano pappardelle al ragù di nutria e nutria alla salsa peverada. Chi viene per la prima volta è scettico e timoroso. Ma a fine cena sono tutti soddisfatti».



Neanche da sottolineare che Lorenzon è entusiasta: «Ma insomma - dice - in Francia, Germania e negli Usa la nutria viene mangiata da anni. È una carne meravigliosa, migliore del nostro coniglio o del pollo. Non c'è proprio paragone e cene del genere vengono organizzate in tanti angoli della nostra provincia, anche se nessuno ne parla magari per non sfigurare. Entro giugno vogliamo fare una grande kermesse della nutria proprio lungo il Piave: una cena aperta dove tutti potranno gustare la sua carne. Ovviamente i piatti saranno a base di nutrie rigorosamente nostrane».
Ultimo aggiornamento: 30 Marzo, 21:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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