Treviso. Nella villa spunta uno scheletro:
è di un 65enne che ha ucciso la zia

Sabato 30 Aprile 2011 di Luciano Beltramini
Il luogo del ritrovamento del cadavere a Montebelluna
TREVISO - Lo scheletro spuntato all’improvviso sotto alcuni materassi al pianterreno di una villa abbandonata di via Santa Maria in Colle a Mercato Vecchio. L’ha trovato alle 13.30 un operaio dell’impresa edile che si occupa dei lavori di pulizia dell’edificio, di recente messo in vendita. Lo choc ha gettato l’uomo nel panico: è fuggito all’esterno dove c’erano i suoi colleghi che hanno subito avvisato i carabinieri. Sono bastate poche ore per giungere alle prime conclusioni: i resti dovrebbero appartenere a Ivo Mezzomo, uno sbandato di 65 anni noto alle cronache per aver ucciso a suon di botte, il 13 marzo 1989, la zia Eufemia Bortoluzzi, omicidio che pagò con la galera.



La morte dell’uomo risale, con buona approssimazione, a circa due anni fa, periodo in cui si persero definitivamente le sue tracce. Mezzomo era però abituato a vagare nei paraggi e a vivere in una roulotte proprio all’interno della tenuta. Ciò che rimane del corpo, sul quale hanno infierito diversi animali, è stato portato all’obitorio dell’ospedale di Montebelluna. Nei prossimi giorni i resti verrano sottoposti all’esame del dna, necessario per corroborare l’intuizione dei militari che attende una prova definitiva.



Resta il giallo delle cause che hanno portato al decesso di Mezzomo. Facile immaginare che il killer non abbia un nome e un cognome ma sia semplicemente un mix di stenti, miseria e alcol, a lungo compagni di viaggio del barbone. La villa di via Santa Maria in Colle è stata ben presto occupata dalle forze dell’ordine. In prima linea i carabinieri di Montebelluna, guidati nell’occasione dal tenente Volpini, poi la scientifica che ha effettuato i rilievi e il sostituto procuratore Barbara Sabattini che ha coordinato le operazioni. «Quando ho visto spuntare il piede - dice il dipendente dell'impresa di Giulio Caverzan, sotto choc anche a distanza di diverse ore - non ho più capito niente. Non mi era mai capitato di vedere una cosa del genere. Pensavo potesse accadere soltanto nelle fiction televisive». La villa è di proprietà di Leo Mattiello e del figlio Giuseppe. Il primo, notissimo ex imprenditore, è ospite da tempo di una casa di accoglienza. Il figlio avrebbe allora deciso di vendere la villa di famiglia. Per questo l’impresa di pulizie aveva iniziato il suo lavoro. Bruscamente interrotto da quelle ossa.
Ultimo aggiornamento: 2 Maggio, 21:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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